Firmato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky la legge per legalizzare e regolamentare gli scambi di Bitcoin e altre criptovalute.
Per sostenere la resistenza, l’Ucraina ha legalizzato le criptovalute. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato nei giorni scorsi un disegno legge per convalidare il settore delle asset digitali nel paese. La decisione arriva in seguito alla donazione di decine di milioni di dollari da parte di persone o gruppi che desiderano supportare il popolo ucraino contro la Russia.
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Decreto criptovalute
Il decreto firmato, approvato lo scorso 17 febbraio in Parlamento, “crea le condizioni per il lancio di un mercato legale per gli asset virtuali in Ucraina – si legge nella nota diffusa dal Governo di Kiev – Il nuovo mercato sarà regolato dalla Commissione nazionale dei valori mobiliari e del mercato azionario”. Il Governo poi specifica che alle banche è consentito aprire conti per società di criptovalute e nomina organismi di vigilanza la Banca nazionale dell’Ucraina e la Commissione nazionale per i valori mobiliari e il mercato azionario. Inoltre, il ministero delle Finanze ucraino sta lavorando per modificare i codici fiscali e civili del paese per adattarsi al quadro giuridico in materia digitale.
"La firma di questa legge da parte del presidente - ha commentato Mykhailo Fedorov, ministro della Trasformazione digitale ucraino - è un altro passo importante per portare il settore delle criptovalute fuori dall’ombra e lanciare un mercato legale per le risorse virtuali in Ucraina"
Battaglia digitale
Fin dall’inizio della guerra Fedorov ha iniziato la sua battaglia su Twitter per spingere l’industria della tecnologia a supportare la resistenza di Kiev.
Il suo primo alleato è stato Elon Musk, a cui ha chiesto di garantire la copertura internet del suo stato dai satelliti StarLink. Oltre a questo ha coinvolto una legione straniera di hacker – battezzata It Army – per difendersi dagli attacchi di Mosca e ha smosso la community degli asset virtuali per ricevere donazioni. Con l’inizio della guerra quindi, le criptovalute sono diventate uno strumento sempre più potente per le forze armate ucraine. Tanto è vero che il Crypto Fund of Ukraine ha raccolto più di 54 milioni di dollari in crypto.
La valuta virtuale gioca dunque un ruolo sempre più strategico nella guerra: se per l’Ucraina è un modo per ricevere donazioni, per la Russia rappresenta un’ancora di salvezza per via delle sanzioni finanziarie.
Il documento nei dettagli
Come si legge su Money.it, nel documento firmato dal presidente ucraino viene riportato che le operazioni di compravendita delle valute digitali saranno assoggettate all’autorità della National securities and stock market commission, ovvero l’agenzia governativa incaricata della vigilanza nel settore finanziario. Inoltre il ruolo di regolatore sarà ricoperto anche dalla Banca centrale ucraina.
La National securities and stock market commission si occuperà di:
- elaborare una politica statale sulla circolazione di criptovalute e le altre risorse digitali;
- autorizzare l’attività degli exchange e dei fornitori di servizi per la custodia dei crypto asset;
- monitorare il settore e individuare possibili rischi e criticità.
Oltre a designare le autorità regolatrici e le loro mansioni, la legge determina:
- lo stato giuridico, la classificazione e i diritti di proprietà delle risorse crittografiche;
- le condizioni per l’ulteriore formazione del quadro giuridico nel mercato delle criptovalute;
- le condizioni che devono essere soddisfatte dai fornitori di prodotti e servizi legati ai beni virtuali;
- l’attuazione di attività di monitoraggio finanziario nel settore dei beni virtuali.
Bitcoin: diventa una valuta legale in Ucraina?
Nonostante la legge lasci spazio a una futura adozione istituzionale delle crypto, per ora il Bitcoin non lo è ancora. Gli esperti ipotizzano che potrebbe diventarlo una volta terminato il conflitto con la Russia. In alternativa il Governo di Kiev potrebbe emettere la propria Central bank digital currency (Cbdc), ovvero la versione digitale della grivnia.
Russia e criptovalute
L’interesse per le cripto cresce anche in Russia. Nelle scorse settimane la Banca Centrale russa ha vietato il trasferimento di valute all’estero e così facendo il prezzo dei Bitcoin ha avuto un balzo del 10%, superando quota 40 mila dollari. Alla luce di questa situazione, precaria a causa delle sanzioni, Mosca starebbe valutando l’emissione del rublo digitale.
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