In un analisi della sicurezza delle rotatorie da parte dell’Ufficio Prevenzione Infortuni (UPI), le biciclette e le e-bike sono state coinvolte in percentuale elevata negli incidenti nelle rotonde.
Negli ultimi quarant’anni sono state costruite numerose rotatorie in Svizzera, fino ad arrivare a diverse migliaia al giorno d’oggi. In genere, sono sempre state considerate un’alternativa più sicura ai comuni incroci, aumentando la sicurezza stradale e diminuendo il numero totale di incidenti stradali nel tempo.
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Un pericolo per i ciclisti
Tuttavia, questo non è apparso completamente valido per tutti gli utenti della strada, poiché per i ciclisti si è a volte verificato uno scenario opposto: su circa 4.400 incidenti nelle rotatorie tra il 2017 e il 2021, in oltre il 40% dei casi è stata coinvolta una bicicletta o un e-bike. La situazione accaduta più spesso è stato l’impatto tra un’auto e una bicicletta, spesso causato dalla scarsa visibilità di quest’ultime.
Rendere le rotatorie più sicure
Secondo le ricerche e lo studio dell’UPI, la causa di questi incidenti ha a che fare con i possibili errori nella progettazione e costruzione delle rotonde stesse, che non sempre risultano a norma o perfettamente realizzate.
«Un’infrastruttura ciclistica separata è raccomandata per le rotatorie a più corsie e con una larghezza della carreggiata superiore a 5,5m» propone lo studio dell’UPI: «Se ciò non è possibile, va ridotta la velocità dei veicoli che entrano nella rotatoria, intervenendo ad esempio sul diametro dell’isola centrale e sull’angolo di entrata della rotatoria».
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