Le infrastrutture europee saranno a disposizione per l’importazione svizzera nel 2035.
Il rapporto sul futuro dell’idrogeno come fonte rinnovabile è stato pubblicato ieri, 15 novembre, da parte del Consiglio Federale in vista di ulteriori sviluppi nel campo delle energie non inquinanti. Infatti, l’idrogeno in Svizzera è utilizzato oggi solo per scopi chimici o industriali, ma il Paese elvetico potrebbe usare questa fonte di energia dove le altre fonti rinnovabili non sono disponibili.
Il rapporto del Consiglio federale
L’idrogeno rappresenta un’alternativa al gas russo e una fonte di energia rinnovabile senza emissioni di CO2 nell’ambiente. Il rapporto pubblicato è stato necessario per mettere nero su bianco alcuni punti fermi, come risposte a domande relative all’uso dell’idrogeno in ambito energetico in Svizzera.
Il Paese elvetico non è in grado di produrre idrogeno a scopo energetico da solo, perché non c’è la possibilità di inserire delle centrali ad hoc, ma l’Europa si sta organizzando in tal senso. L’origine di questa fonte - che sarà via via sempre più conveniente da importare - potrà essere di conseguenza europea.
Dato che sarebbe una fonte da importare, il Consiglio federale prevede l’utilizzo dell’idrogeno solo se non ci sono altre fonti a disposizione sulle rinnovabili e nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda ONU 2050. Al momento riconvertire l’idrogeno in energia elettrica non è sostenibile dal punto di vista economico, ma si prevede un utilizzo come sistema di accumulo di energia elettrica, oppure come alternativa al gas per trasporti e per i processi che prevedono alte temperature.
Quali sono i fattori esterni
Per poter usare l’idrogeno in Svizzera in modo efficace, è necessaria una rete europea che consenta il passaggio dai centri di stoccaggio europei alle utenze svizzere. Infatti, l’alternativa sarebbe il trasporto dell’idrogeno con impianti che consentono il passaggio dallo stato liquido a quello gassoso, con un processo simile a quello del trasporto del gas. Purtroppo, però, la Svizzera non ha a disposizione questi impianti, perché sono di grandi dimensioni. Quello che si può fare è predisporre gli allacciamenti per quando la rete attraverserà l’Europa. L’infrastruttura dovrebbe essere completata dal versante europeo entro il 2035. Il rapporto del Consiglio federale serve anche per trovarsi pronti per quando i vicini europei saranno pronti con la rete.
I fattori interni
Un progetto del genere non si può realizzare senza la collaborazione di industria, Confederazione, Cantoni, Città e Comuni: il Consiglio federale ha però dato delle indicazioni già con precedenti norme, come quella dell’approvvigionamento elettrico con le rinnovabili e la revisione della normativa sulle emissioni di CO2 nell’ambiente. La presentazione ufficiale di una strategia completa arriverà sul tavolo nella seconda parte del 2024. Questo tempo sarà necessario per verificare le condizioni per favorire un mercato nel settore dell’idrogeno a scopo energetico in Svizzera.
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