Secondo Gastrosuisse l’introduzione dell’obbligatorietà del certificato COVID rischia di far calare il fatturato di quasi 8 ristoranti su 10. Al momento però la misura oggetto di critiche rimane congelata.
L’obbligatorietà del certificato COVID per le attività ristorative è ancora oggetto di forti discussioni. Con la progressiva stabilizzazione del numero dei contagi il Consiglio federale ha deciso si rinviarne l’introduzione, sebbene siano in molti a premere per un futuro impiego di questa misura.
Nella giornata di ieri Gastrosuisse ha reso noti i dati di un sondaggio relativo alle possibili perdite che l’introduzione della certificazione COVID obbligatoria comporterebbe per i ristoranti svizzeri.
Qual è il numero di aziende che rischiano di pagare il prezzo più alto? E quali numeri si prospettano sul fronte delle possibili perdite?
Con certificato COVID possibili perdite del 30%
Il sondaggio di Gastrosuisse riflette tutta la preoccupazione di molti operatori di settore, ancora fortemente gravati dalle perdite registrate tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021.
Circa il 79,7% degli intervistati afferma di non avere dubbi riguardo il danno economico che l’obbligatorietà del certificato COVID causerebbe alle loro attività. Secondo il 56,7% degli intervistati, la perdita minima di fatturato legata alla riduzione della clientela potrebbe essere pari al 30%. Segue poi un 23% di intervistati che ritiene tale perdita persino superiore al 50%. Circa il 13% delle imprese che hanno risposto al sondaggio non si è detto preoccupato per la contrazione degli introiti derivanti dall’introduzione del certificato COVID obbligatorio. Il restante 7,3% delle imprese che si sono prestate al sondaggio afferma di non avere ancora una posizione nei confronti del certificato COVID né un’idea sull’entità dell’eventuale perdita di fatturato.
Hanno risposto a tale sondaggio ben 2.850 ristoranti situati in tutte le aree linguistiche della Svizzera. I risultati sono stati comunicati nel corso di un’intervista ai microfoni dell’emittente radio SRF dal presidente di Gastrosuisse Dr. Casimir Platzer .
Certificato COVID per ristoranti: a che punto siamo?
Come premesso nell’introduzione, in questo momento l’obbligatorietà del certificato COVID per i ristoranti è stata temporaneamente rimossa dall’agenda politica del Consiglio federale.
Questa decisione è arrivata a seguito dei dati incoraggianti sul fronte dei contagi e delle ospedalizzazioni, che sebbene ancora alte non hanno registrato nuovi aumenti. Ovviamente qualora la situazione dovesse peggiorare il Consiglio federale potrebbe tornare sui suoi passi e optare per l’immediata introduzione di questa misura.
Secondo il parere del presidente di Gastrosuisse Casimir Platzer il certificato COVID per i ristoranti dovrebbe essere facoltativo e legato alle caratteristiche della struttura che decide di adottarlo. Un ristorante che può garantire il rispetto della distanza di sicurezza e delle altre misure di prevenzione contro il coronavirus dovrebbe avere il diritto di accettare anche chi ne è sprovvisto.
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