Il primo trimestre 2022 è andato bene in particolare per l’abbigliamento, che però sconta un periodo di chiusura causa Covid. In crescita l’inflazione, che annulla l’effetto degli aumenti di reddito.
A crescere maggiormente è il settore dell’abbigliamento, +27% nel primo trimestre 2022: ma è un mezzo abbaglio, che nasce dalle chiusure in tempi di Covid. Non così importante, ma la crescita comunque c’è, e non solo là dove si parla di vestiti: va bene anche il non food, +4,2%, così come il settore alimentare. Complessivamente, la prima parte dell’anno è dunque positiva per il commercio al dettaglio elvetico, secondo i dati di Bak Economics.
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Più inflazione, meno fiducia
L’incertezza geopolitica internazionale dovuta alla guerra in Ucraina, l’aumento dei prezzi di materie prime e dell’energia e le problematiche lungo la catena di approvvigionamento però pesano sulla fiducia dei consumatori. Gli incrementi dei costi dell’energia, in particolare, stanno abbassando il potere d’acquisto e sebbene la compensazione dei lavoratori cresca a un tasso superiore alla media, grazie all’evoluzione favorevole del mercato dell’occupazione, gli aumenti nominali del reddito saranno completamente compensati dall’inflazione.
La concorrenza di turismo e cultura
Insomma, il reddito reale disponibile delle famiglie diminuirà, generando una maggiore concorrenza per il commercio al dettaglio con altri settori come il turismo e i trasporti, tempo libero e cultura, gastronomia e ospitalità. Bak Economics prevede dunque un calo del fatturato nominale del commercio al dettaglio dello 0,7 % nel 2022. Il livello della cifra d’affari rimarrà sopra la soglia dei 100 miliardi di franchi.
Prezzi in crescita nel 2023, ma anche i redditi
Quanto al 2023, si stima invece una crescita dell’1%. I redditi reali disponibili delle famiglie torneranno ad aumentare, garantendo un maggiore consumo nel commercio al dettaglio. Dopo due anni di declino, i prezzi aumenteranno dell’1,2 %, cioè decisamente meno rispetto all’intero paniere di beni e servizi di consumo (+2.1%).
Svizzera meglio dell’Italia?
Nello scorso mese di aprile, i prezzi sono invece cresciuti dello 0,7%. Nel confronto con i paesi confinanti, i prodotti alimentari - bevande incluse - dimostrano che in Svizzera gli incrementi sono comunque rimasti contenuti.
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