Guerra e prezzi dei cereali, la soluzione è vicina. La nuova "via del grano" è in Turchia

Per la guerra ancora no: non c’è accordo, non soluzione. Idem per i prezzi del gas e del petrolio, dunque. Ma per quelli del grano, almeno, uno spiraglio di luce comincia a intravedersi. Dopo mesi di prezzi al rialzo a causa del blocco delle importazioni dall’Ucraina, ecco che la Turchia si offre come possibile corridoio per far giungere in Europa i prodotti agricoli.

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Un piano sarebbe stato predisposto giusto qualche giorno fa per sfruttare il mar Nero come via nuova e principale «per il trasporto di grano e generi alimentari». A dichiararlo, il ministro della Difesa turco Hulusi Akar, che ha reso noti i contenuti dell’incontro di Istanbul tra le delegazioni di Mosca, Kiev, Ankara e i rappresentanti Onu, la scorsa settimana. I dettagli sono ancora da definire, mentre i contorni sono già chiari. «Verosimilmente ci sarà un incontro questa settimana» per arrivare a un «piano di attuazione concreto», ha dichiarato Akar.

A Istanbul un centro di coordinamento

Al momento, di certo c’è che la Turchia avrà un ruolo determinante nel ripristinare i collegamenti commerciali con l’Europa. In vista «l’istituzione di un centro di coordinamento a Istanbul, controlli congiunti al momento di uscita dai porti e arrivo oltre che garanzie per la sicurezza della navigazione», ha anticipato il ministro.