Un sondaggio eseguito sul celebre portale web Indeed ha rivelato che uno svizzero su due non si reputa soddisfatto del proprio stipendio mensile.
Secondo i dati raccolti dal portale web Indeed sempre più lavoratori elvetici reputano insufficiente lo stipendio percepito.
Quello legato alla proporzionalità tra stipendio percepito e qualità della vita è un argomento sempre molto delicato e dibattuto. La crisi legata alla pandemia ha inoltre contribuito a impoverire una porzione dei lavoratori svizzeri ed europei, specialmente quelli che prestavano la propria forza lavoro nel settore alberghiero e turistico.
Analizziamo insieme quali statistiche riporta il sondaggio di Indeed e qual è stata l’evoluzione dei salari svizzeri da un anno a questa parte.
Sondaggio Indeed: il 25% degli svizzeri vorrebbe essere pagato di più
Al sondaggio disponibile sul portale di Indeed hanno risposto oltre 1.000 lavoratori e lavoratrici residenti ed operanti su suolo svizzero. Un intervistato su quattro si è detto insoddisfatto del proprio stipendio, giudicato non proporzionale all’impiego svolto. Infatti ben il 92% degli scontenti punta il dito contro la disparità salariale tra dipendenti della medesima società a parità di età, titoli ed esperienza nel settore.
Nel corso del sondaggio si è anche espressa la percentuale aggiuntiva di reddito che i lavoratori sarebbero disposti ad accettare per non dare le dimissioni dall’attuale impiego. Infatti contrariamente a quanto si potrebbe pensare, in pochi hanno affermato di volersi dimettere dall’attuale impiego senza condizioni. Mediamente l’aumento desiderato è pari all’11%, anche se il 17% degli intervistati ha affermato di voler cambiare lavoro a fronte di un aumento inferiore al 31%.
Infine il 22% di chi ha risposto a tale quesito dice di tenere in considerazione aumenti compresi nel range tra il 20% e il 30%.
L’evoluzione dei salari svizzeri nel 2020
Secondo le rilevazioni dell’UST eseguite per valutare l’andamento dei salari svizzeri nel 2020, il settore maggiormente interessato dall’aumento salariale è stato il settore terziario (+1,6%), seguito dal settore secondario (+1,2%).
Nel 2020 i salari nominali sono progrediti dello 0,8%, ma la progressione inerente i salari reali è stata invece pari all’1,5%. Questa evoluzione è riconducibile alle manovre messe in campo nel quarto trimestre del 2019 in virtù di un tasso d’Inflazione in aumento dello 0,4%.
Analizzando più da vicino la situazione nel settore secondario, i lavoratori del comparto minerario sono stati quelli che hanno visto scendere maggiormente il loro salario medio (-1,1% rispetto al 2019). Nel settore terziario sono stati invece i dipendenti assicurativi quelli maggiormente interessati dalle contrazioni salariali (-1,4% rispetto al 2019). Di contro, i lavoratori del comparto produttivo metallurgico e delle società informatiche hanno visto crescere il proprio stipendio medio del 2,9% e del 3,4% rispetto al 2019.
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