Secondo l’Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana, la ricorrenza è un’occasione utile per ricordare ogni anno a tutti gli attori del mercato i diritti da rispettare.
Era il 15 marzo del 1962 quando il presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy affronto formalmente la questione dei “diritti dei consumatori” al Congresso degli Stati Uniti. Fu un evento storico, d’ispirazione per enti e organizzazioni che tutelano gli acquisti dei cittadini. Nel suo intervento, Kennedy precisò quattro diritti fondamentali: il diritto alla sicurezza,all’informazione, di scelta e all’essere sentiti. Da allora il 15 marzo di ogni anno ricorre la Giornata mondiale dei diritti dei consumatori, un’occasione per ricordare quali sono i propri diritti e fare in modo che tutti gli attori del mercato si impegnino nel rispettarli.
Trascorsi 60 anni
Da allora, la consapevolezza degli attori sul mercato è cresciuta e si è consolidata, e a questi sono stati aggiunti anche altri diritti: il diritto di soddisfare i bisogni fondamentali, il diritto alla riparazione dei torti e non da ultimo il diritto a un ambiente sano e a una buona qualità di vita.
Pandemia e consumi
I consumatori non devono dare nulla per scontato. In questi ultimi due anni di pandemia innumerevoli diritti che si davano ormai per assodati sono stati improvvisamente svuotati di senso o addirittura negati. Diversi venditori e fornitori di servizi hanno scaricato i rischi sui propri clienti modificando le condizioni generali dei contratti. Un fatto non solo discutibile ma anche inaccettabile.
Rincaro carburanti
Secondo ACSI, i consumatori svizzeri inoltre continuano a essere penalizzati rispetto ai Paesi nel non potersi difendere in modo collettivo di fronte a pratiche scorrette da parte delle imprese. Il caso Dieselgate non è che l’ultimo, clamoroso, esempio di questa ingiustizia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Iscriviti alla newsletter