Lavoro in Svizzera: aumentano le disparità di genere a causa della pandemia

Mario Morandi

28/10/2021

28/10/2021 - 16:05

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Crescono disparità di genere e stress sul lavoro a causa della pandemia

Lavoro in Svizzera: aumentano le disparità di genere a causa della pandemia

Secondo i dati emersi dal barometro del lavoro annuale pubblicato questa settimana da Travail.Suisse, il 45% dei lavoratori della Confederazione lamenta la presenza di stress al lavoro.

Per l’organizzazione sindacale, se i dipendenti sono stressati, questa condizione dovrebbe stimolare i datori di lavoro a diminuire l’intensità dei compiti e delle mansioni richiesti al personale. In questo modo si contribuirebbe a preservare la salute e il benessere dei lavoratori.

Lavoro in Svizzera: donne meno soddisfatte degli uomini

L’avvento della pandemia da Covid 19 ha contribuito a marcare nel mercato del lavoro svizzero la disparità di genere. Secondo i dati raccolti nel 2021 da Travail.Suisse, in tutti i settori lavorativi le donne risultano generalmente meno soddisfatte degli uomini del proprio lavoro e delle condizioni nelle quali operano.

Sempre in riferimento ai dati, è importante sottolineare come nel precedente sondaggio condotto nel 2017 da Travail.Suisse, la disparità di genere si fosse evidenziata solamente nella categoria “stress”.

Gli uomini sembrano dunque aver reagito meglio rispetto alle donne, all’impatto psicofisico determinato dalla pandemia globale. Quest’ultima ha negli ultimi due anni determinato notevoli cambiamenti delle abitudini del lavoratore: la mutazione più importante è stato certamente determinato dall’introduzione del regime di telelavoro (smart working).

Condizioni di lavoro apprezzate dai lavoratori svizzeri

I dati raccolti da Travail.Suisse hanno tuttavia evidenziato in tutti i settori presi in considerazione, che le condizioni di lavoro sono state più apprezzate rispetto al passato.

Nonostante il dato incoraggiante, l’organizzazione indipendente dei lavoratori ha invitato tutti a non farsi ingannare, precisando che l’indagine è stata condotta all’inizio della scorsa estate: in quel periodo la pressione relativa alle restrizioni causate dalla pandemia, si era decisamente attenuata.

Recarsi malati in ufficio: un vizio svizzero scomparso

Secondo Travail.Suisse, l’arrivo della pandemia in Svizzera ha interrotto un vizio tipicamente svizzero: quello di recarsi malati al lavoro. Molti si chiedono se l’inversione di tendenza avrà lunga durata o se al contrario scomparirà progressivamente con il tempo.

Per quanto concerne telelavoro o smart working, l’organizzazione sindacale chiede a gran voce che avvenga una regolamentazione, soprattutto relativa alla difficoltà di delimitare e definire i tempi di lavoro.

I lavoratori lamentano eccessiva stanchezza

Altro dato emerso dall’indagine è rappresentato dal fatto che un terzo dei lavoratori coinvolti nel sondaggio, ha lamentato la difficoltà di coniugare lavoro a vita privata. Molti lavoratori affermano infatti di arrivare la sera a casa troppo stanchi per preoccuparsi di questioni private.

Questo problema si accentua notevolmente in famiglie con bambini piccoli, o nelle quali vi è la necessità di prendersi cura di un coniuge o parente. In tal senso emerge chiaramente la necessità della presenza sul territorio di strutture adeguate per la cura dei bambini e delle persone bisognose.

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