Lavoro interinale in Ticino, fronte ampio per riscriverne le regole

Gabriele Stentella

9 Giugno 2021 - 09:20

condividi
Facebook
twitter whatsapp

In Ticino alcuni granconsiglieri sono tornati a chiedere nuove misure per limitare la precarizzazione del mercato del lavoro e il dumping salariale. Cosa prevede la nuova proposta?

Dopo la bocciatura da parte del Consiglio nazionale della proposta ticinese riguardante la disciplina dei licenziamenti, alcuni granconsiglieri del Canton Ticino sono tornati a discutere sul tema della qualità del lavoro, presentando una nuova iniziativa che trova l’appoggio di un fronte molto ampio.

Nello specifico, questa iniziativa vuole porre dei limiti più severi all’impiego di lavoratori interinali, essendo questa categoria di lavoratori molto spesso interessata da fenomeni di svalutazione salariale.

Ma cosa chiedono nel dettaglio gli 8 firmatari di questa nuova iniziativa? E quali sono le forze politiche che hanno espresso il loro sostegno a questa misura?

Lavoro interinale: quali forze politiche si schierano a sostegno della proposta?

Il lavoro interinale presenta sempre un duplice aspetto sia per i lavoratori che per le realtà imprenditoriali che optano per questo sistema. Se da un lato le agenzie interinali rappresentano un buon mezzo con il quale reperire risorse lavorative in tempi di rapidi, dall’altro si è spesso evidenziato l’evidente dislivello salariale che spesso colpisce molti lavoratori e lavoratrici interinali.

Nel Gran Consiglio del Ticino è sorto uno schieramento ampio ed eterogeneo che chiede di limitare l’utilizzo di lavoratori interinali nelle commesse pubbliche al fine di scongiurare un impatto negativo sul mercato del lavoro ticinese. Tra gli 8 firmatari di questa nuova iniziativa troviamo esponenti di quasi tutti i partiti rappresentati nel Gran Consiglio, dal Partito Socialista alla Lega dei Ticinesi, passando anche per PPD, UDC, PiùDonne e Verdi.

Il primo firmatario della proposta è stato l’esponente del PPD Claudio Isabella, il quale ha argomentato che il lavoro interinale presenta diversi punti di criticità anche per quanto riguarda la qualità del lavoro svolto, essendo spesso il turnover tra le risorse impiegate molto alto.

Cosa chiedono i firmatari e su quale precedente si basano

La proposta mira a inserire le seguenti tre clausole nella Legge sulle commesse pubbliche attualmente in vigore nel Ticino:

  • il committente può richiedere dalla agenzia interinale offerente la stabilità sotto il profilo del personale impiegato, e che la commissione venga svolta da personale qualificato con esperienza nel campo e anni di lavoro presso la stessa agenzia.
  • il committente può richiedere che l’agenzia aggiudicataria dell’appalto abbia già sotto contratto la maggior parte dei lavoratori impiegati per portare a termine la commessa e che gli stessi siano già alle dipendenze della ditta e non siano invece neoassunti.
  • il committente possa sempre effettuare controlli per assicurare il rispetto dei due precedenti criteri.

L’iniziativa promossa da Isabella si fonda in parte su una proposta presentata nel 2017 con il nome "Interinali: il Cantone dia il buon esempio!". Questa prima proposta era stata però giudicata contraria all’accordo sulla libera circolazione, dato che buona parte dei lavoratori interinali del Cantone sono residenti all’estero.

Iscriviti alla newsletter