Le aziende possono richiedere pagamenti arretrati dell’indennità per lavoro ridotto, relativi agli anni 2020 e 2021. Lo ha stabilito oggi il Consiglio federale. La decisione è legata alla sentenza del Tribunale federale del 17 novembre 2021.
Il Consiglio federale ha deciso che tutte le imprese che nel 2020 e 2021 hanno conteggiato l’indennità per lavoro ridotto secondo la procedura sommaria, potranno chiedere alle casse di disoccupazione di riesaminare il loro diritto.
Per farlo dovranno presentare una domanda con un conteggio dettagliato per ogni periodo di conteggio, e calcolare l’indennità supplementare per vacanze e giorni festivi dei dipendenti con salario mensile. La Segreteria di Stato dell’economia sta sviluppando una soluzione tecnica per sostenere le imprese e le casse di disoccupazione in questo processo.
Oltre all’indennità per lavoro ridotto molte aziende hanno anche ricevuto altri sostegni finanziari, come ad esempio i crediti COVID o le indennità per casi di rigore. È possibile che i pagamenti arretrati dell’indennità comportino una riduzione dei diritti erogati in virtù di altre misure di sostegno COVID-19, con conseguenti rimborsi a seconda delle circostanze. Le aziende interessate sono invitate a informarsi in merito presso gli uffici competenti.
Pagamento rapido
La procedura di conteggio sommaria per l’indennità è stata introdotta secondo il diritto di necessità all’inizio della pandemia per ridurre al minimo l’onere amministrativo delle aziende colpite e delle casse di disoccupazione. Nonostante il numero senza precedenti di domande presentate, grazie alla procedura di conteggio sommaria è stato possibile garantire un versamento celere dell’indennità e, così facendo, preservare molti posti di lavoro e le liquidità delle aziende colpite.
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