Energia elettrica sempre più cara: e anche i consumi sono in aumento

Sara Bracchetti

14/04/2022

14/04/2022 - 12:15

condividi
Facebook
twitter whatsapp

La ripresa delle attività dopo i lockdown ha fatto segnare un incremento del 4,3% nel 2021. La cattiva notizia? Il calo delle produzioni domestiche costringe la Svizzera a importare molto dall’estero.

Energia elettrica sempre più cara: e anche i consumi sono in aumento

Un clima un po’ meno favorevole, la popolazione in aumento e anche uno sviluppo economico più robusto ripetto al 2020, l’anno del Covid e dei lockdown: fatto sta che nel 2021 i consumi di elettricità in Svizzera sono cresciuti. Buoni o cattivi che si giudichino i motivi, fra cui quella ripresa economica auspicata su più fronti, la notizia resta di quelle che fanno comunque un po’ paura, di questi tempi in cui l’energia costa cara.

Aprile-giugno: consumi su del 9%

Con 58,1 miliardi di chilowattora, nel 2021 si è registrato infatti un aumento del 4,3%, al netto delle perdite legate alla trasmissione e alla distribuzione che fanno salire il consumo nazionale a 62,5 miliardi. La variazione più significativa si è collocata nel secondo trimestre, periodo in cui nel 2020 la pandemia aveva portato la Svizzera a chiudere le aziende: ecco che la ripresa delle attività nel 2021 ha fatto segnare un +9%. Da gennaio a marzo l’incremento è stato invece del 3,2%; +2,1% e +3,4% rispettivamente nel terzo e nel quarto trimestre.

Più persone uguale più fabbisogno

L’incremento avrebbe potutto essere anche maggiore: solo un miglioramento nell’efficienza ha permesso di contenerlo un poco. Due i fattori che hanno inciso maggiormente sui consumi: l’evoluzione demografica, con una popolazione aumentata dello 0,8% rispetto al 2020, e un’economia in risalita che ha portato il Pil a +3,7% nel 2021, secondo i risultati provvisori forniti dalla segreteria di Stato dell’economia. Meno significativi nel computo, invece, il periodo più lungo in cui è stato necessario usufruire del riscaldamento domestico, realizzato per un 10% del totale grazie all’energia elettrica.

Ottobre-dicembre: flop della produzione locale

Buona parte delll’energia consumata è stata prodotta in patria: 64,2 miliardi di kilowattora, numero che però significa un calo dell’8,2% rispetto al 2020, quando la produzione era stata di 69,9 miliardi. Il ribasso è frutto di una media che ha visto il periodo ottobre-dicembre come il più problematico: la riduzione, rispetto al 2020, è stata del 18,6% e ha abbassato in misura notevole una media che, nei primi tre periodi dell’anno, era risultata circoscritta a un meno 3,2%, meno 6,6% e meno 4,5%. Detratto il consumo delle pompe di accumulazione, pari a 4,1 miliardi di kilowattora, resta una produzione netta di 60,1 miliardi.

Idroelettrico e nucleare: ecco cosa facciamo qui

La cosiddetta parte del leone l’hanno fatta, come al solito, le centrali idroelettriche, ad acqua corrente o ad accumulazione, che hanno prodotto il 61,5% del totale di energia elettrica autoctona; la restante parte è venuta dal nucleare, 28,9% e dalle centrali termiche convenzionali e rinnovabili, 9,6%.

Le ragioni di un calo generalizzato

Il calo si è sentito ovunque, più o meno marcato. Gli impianti idroelettrici hanno prodotto un 2,7% in meno rispetto all’anno precedente (centrali ad acqua fluente -3,9%, centrali ad accumulazione -1,9%), nonostante un’estate favorevole; l’inverno è però stato negativo e ha abbassato del 16,3% la produzione delle centrali ad acqua fluente e del 5% di quelle ad occumulazione, per una media di -9,2%. Quanto alle quattro centrali nucleari svizzere, il calo è stato del 19,4% e la produzione di 18,5 miliardi di kilowattora, a fronte dei 23 del 2020. In questo caso, si è pagato il prezzo della revisione della centrale nucleare di Leibstadt, durata diversi mesi.

Cinque miliardi di importazioni

Nel 2021 sono state effettuate importazioni per 31,5 miliardi di kilowattora ed esportazioni per 29,1 miliardi. Nei mesi invernali del primo e nel quarto trimestre il saldo delle importazioni è stato di 5,7 miliardi, quasi 5 in più del 2020 (0,8 miliardi). Nel secondo e nel terzo trimestre la Svizzera ha invece esportato 3,3 miliardi di kilowattora, per 3.562 milioni di franchi di proventi; nel 2020, erano stati 6,3 miliardi di kilowattora.

Un saldo negativo di 258 milioni di franchi

Per quanto riguarda le importazioni, gli esborsi sono stati pari a 3.820 milioni di franchi. Nel 2021, dunque, come negli anni 2016 e 2017, la bilancia commerciale ha registrato un bilancio negativo, pari a 258 milioni di franchi. Nel 2020 il saldo era stato invece positivo, 293 milioni di franchi.

Iscriviti alla newsletter

CAMBIO EURO/FRANCO SVIZZERO

-

-