Le previsioni degli esperti sono segnate da un forte ottimismo nei confronti della ripresa economica globale, ma rimane l’allarme per i tassi di disoccupazione.
Nonostante la pandemia non sia ancora effettivamente terminata secondo gli esperti si sta procedendo verso una ripresa economica globale e la maggioranza dei paesi vedrà una crescita del PIL nel 2021.
Anche il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto le stime di crescita portando la previsione dal 5% al 6%, percentuale che secondo gli esperti però potrebbe anche raggiungere effettivamente una cifra più alta.
La maggior parte degli esperti prevede una crescita economica vicina a quella degli anni ‘80, in prima fila Cina e Stati Uniti.
Altri fattori che possono contribuire e fare la differenza, in questa situazione economica e sociale, sono sicuramente le politiche economiche e sociali messe in atto per il rilancio, la campagna vaccinale (rapidità ed efficienza), ma anche il boom di risparmi e la propensione alla spesa da parte delle famiglie. Ovviamente anche il turismo può giocare la sua parte in questo contesto.
Anche gli indici PMI sono positivi. I dati parlano chiaro e la ripresa manifatturiera è la più forte degli ultimi vent’anni. Anche i risultati dei direttori agli acquisti suggeriscono che l’Eurozona sta cambiando passo ed è pronta a voltare pagina dopo la doppia recessione.
Allarme disoccupazione
Una tendenza, quella della crisi del mercato del lavoro in atto in diversi paesi. In Italia, l’analisi sul mercato del lavoro condotta dalla Banca D’Italia e dal Ministero del Lavoro, ha evidenziato come dall’avvio della crisi pandemica, marzo 2020, al 28 febbraio 2021 siano stati creati 300 mila posti di lavoro in meno rispetto ai dodici mesi precedenti. Negli Stati Uniti si combatte da mesi con la disoccupazione e con un tasso di disoccupazione che si aggira intorno al 6%, stando ai dati di inizio Aprile. L’Organizzazione Internazionale del Lavoro, in un rapporto sugli impatti della pandemia, pubblicato nel gennaio 2021, ha reso noto che nel mondo sono stati persi 255 milioni di posti di lavoro a causa della pandemia da Covid-19.
Mentre si respira l’ottimismo nei confronti di una ripresa economica globale per quanto riguarda il mondo del lavoro si registra un certo pessimismo, da parte degli esperti, sul ritorno ai tassi di occupazione pre-pandemia per il 2021 e il 2022. Gli esperti lanciano quindi l’allarme, perché se da un lato è vero che la crescita economica potrebbe essere molto positiva - in termini assoluti ovviamente – allo stesso tempo, però, le disuguaglianze potrebbero aumentare ancora. I paesi in via di sviluppo potrebbero avere una ripresa inferiori e rimanere così ancora più penalizzati rispetto agli stati con un’economia più stabile.
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