Il Consiglio federale ritiene le modalità per il rilascio dei titoli professionali già in linea con le richieste del mercato.
Non servono cambiamenti sulle procedure per il rilascio dei titoli professionali. A dirlo è il Consiglio federale, che prende in esame i 10.600 titoli professionali rilasciati con procedura di qualificazione ed esame finale. Chi ha già una professione e rispetta dei requisiti specifici può anche richiedere il riconoscimento delle competenze presentando un dossier, ma questo secondo iter riguarda solo 650 titoli su 10.600 presi in esame ogni anno.
leggi anche
Il Consiglio federale stanzia 90 milioni di franchi per gli aiuti umanitari in Medio Oriente
Come funziona il rilascio dei titoli professionali in Svizzera
Chi vuole ottenere il rilascio del titolo professionale deve affrontare un corso con esame finale, oppure far validare il suo lavoro per verificare la presenza dei requisiti richiesti. A occuparsi di tutto sono gli enti di formazione professionale di base, noti anche con la sigla OML. In Svizzera ci sono 15 enti di questo tipo, che diventano sempre più man mano che aumenta la domanda di personale in quel settore specifico. Così si crea un rapporto tra aziende, enti di formazione e persone in cerca di lavoro.
Quando, però, quella figura professionale non è necessaria nel mondo del lavoro, allora i costi formativi diventano troppo alti e la percentuale di titoli rilasciati è bassa. in più, non ci sono iniziative per aumentare l’offerta in questi casi.
Un esempio è il settore automobilistico, dove periodicamente si tengono corsi di formazione professionale per creare professionisti in grado di riconoscere le auto d’epoca e procedere con una valutazione, ma non è il solo. I settori di maggiore richiesta al momento sono gli impiegati del commercio e le figure sanitarie in genere.
Il parere del Consiglio federale
Il Consiglio federale ha preso in considerazione tutti i dati e ha realizzato un rapporto, arrivando alla conclusione che il sistema di rilascio dei titoli non ha problemi e risponde alle esigenze dei cittadini. Il Consiglio, però, non esclude l’intervento della Confederazione, con finanziamenti diretti nei progetti cantonali o delle OML.
Il Consiglio federale non è contrario all’intervento, ma ritiene che la Svizzera al momento abbia tutto il necessario per rispondere alle esigenze delle aziende e dei cittadini elvetici in cerca di lavoro grazie all’attività degli enti di formazione professionale.
C’è attesa per l’opinione della Confederazione
L’iniziativa è partita su un postulato del consigliere Mustafa Atici, che ha chiesto di verificare se le procedure per il rilascio dei titoli sono valide. Per la pubblicazione del rapporto, il Consiglio federale ha messo a confronto la formazione svizzera con quella europea e ha studiato quali sono le criticità del nostro sistema formativo. Ora si attendono eventuali interventi da parte della Confederazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Iscriviti alla newsletter