Grande fabbisogno nel Paese di personale qualificato infermieristico, per rispondere alla richiesta di cure
Gli infermieri sono stati in Svizzera come in tutti i Paesi del mondo i grandi eroi del 2020: il personale sanitario ed infermieristico internazionale si è dovuto confrontare con la dura battaglia contro la pandemia globale da Covid 19.
Il personale infermieristico che opera oggi nelle strutture sanitarie svizzere chiede a gran voce di colmare l’incessante richiesta di cure, con l’assunzione di nuovi operatori. Il problema della carenza di infermieri in Svizzera, con l’avvento e la diffusione della pandemia non può più essere ignorato.
In questo contesto i cittadini svizzeri dovranno votare il prossimo 28 novembre, l’iniziativa popolare “Per cure infermieristiche forti”, conosciuta ai più anche semplicemente come “iniziativa per le cure infermieristiche”. Quest’ultima si pone l’obiettivo concreto di migliorare la situazione di carenza di personale nel settore infermieristico.
Iniziativa popolare per l’assunzione di nuovi infermieri in Svizzera
L’associazione svizzera delle infermiere e degli infermieri (ASI) si è espressa proponendo una soluzione per rispondere concretamente alla carenza di personale infermieristico nelle strutture sanitarie elvetiche.
L’iniziativa ha avuto inizio già dall’anno 2017 e ha espressamente richiesto alla Confederazione e ai Cantoni di formare un numero sufficiente di infermieri qualificati, con la prospettiva di assunzione ed inserimento.
Altro obiettivo della proposta a firma ASI è quello di ottenere dal Governo federale migliori condizioni di lavoro, definendo i livelli salariali ed elevando lo status della professione. Stando agli ultimi dati dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, risalenti al 2019, lo stipendio di un infermiere risulta uno dei più bassi dei Paesi membri, in riferimento ai salari medi svizzeri.
Il 46% degli infermieri svizzeri decide di lasciare la professione
Per comprendere l’importante entità di carenza di personale infermieristico nelle strutture sanitarie svizzere, basti pensare che il tasso di abbandono della professione nel Paese raggiunge il 46%. Il fabbisogno di cure infermieristiche, anche in seguito all’avvento della pandemia, continua ad aumentare nel Paese, anche in conseguenza dell’invecchiamento della popolazione.
Se non si interverrà tempestivamente, entro l’anno 2030 in Svizzera mancheranno ben 65.000 infermiere per completare il fabbisogno delle strutture sanitarie: questo secondo quanto riportato dall’Osservatorio svizzero della salute.
Reclutamento di frontalieri e di professionisti provenienti dai Paesi vicini
Per rispondere alla grande richiesta di personale infermieristico la Svizzera si appresta a reclutare un numero importante di lavoratori dai Paesi vicini. Ad oggi, un terzo del personale infermieristico operativo in Svizzera, proviene già da Paesi stranieri.
Tuttavia è importante precisare che questa dipendenza dal personale estero, può rivelarsi un problema in tempo di pandemia. Nel momento in cui gli Stati esteri hanno infatti chiuso le proprie frontiere per limitare il diffondersi del contagio, la Svizzera è stata costretta ad operare delle negoziazioni con i propri vicini, per permettere al proprio personale sanitario di continuare a lavorare e a transitare sul territorio della Confederazione.
Il progetto del Parlamento svizzero
Il Governo federale e il Parlamento intendono rispondere concretamente alla grande richiesta di assunzione di personale infermieristico. La sensazione è tuttavia quella che il Governo ritenga che l’iniziativa popolare si sia spinta troppo oltre.
Per tale ragione il Governo ha deciso di adottare una sorta di controproposta indiretta, che risponde nel merito a due delle richieste avanzate dai promotori: l’esigenza di promuovere la formazione ed ampliare le competenze del personale infermieristico.
Il progetto del Governo prevede un investimento complessivo di 1 miliardo di Franchi circa, per un programma di otto anni di formazione degli infermieri di perfezionamento della professione.
E’ bene inoltre ricordare che l’iniziativa popolare richiede che gli infermieri possano fatturare alcune prestazioni all’assicurazione sanitaria obbligatoria, anche senza la prescrizione del medico. Al fine di evitare il progressivo aumento delle spese sanitarie, il Governo metterà a punto un efficiente meccanismo di controllo.
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