Approvato all’unanimità anche l’emendamento che depenna la Svizzera dalla blacklist e sul telelavoro dei frontalieri. Ora torna al Senato per l’approvazione definitiva.
Finalmente Roma ha approvato il nuovo accordo fiscale sulla tassazione dei frontalieri. La Camera dei deputati ha approvato il ddl con 239 voti a favore su 239.
Sono state accolte in via definitiva le proposte avanzate dai sindacati, «riguardo all’aumento della franchigia a 10’000 euro, la non imponibilità degli assegni famigliari svizzeri, così come la piena deducibilità dei contributi sociali versati in Svizzera (compresi quelli per i prepensionamenti di categoria), oltre l’impegno a riformare l’indennità di disoccupazione NASPI per i frontalieri che perdono il lavoro (rendite mensili più elevate per i primi tre mesi)», scrive soddisfatto Andrea Puglia direttore dell’Ufficio frontalieri dell’Organizzazione cristiano sociale ticinese (Ocst) su LinkedIn.
I frontalieri attuali, cioè coloro che vivono nei comuni entro i 20 km dal confine, manterranno a vita la tassazione esclusiva del reddito in Svizzera.
Ok anche per blacklist e telelavoro dei frontalieri
Sono stati compiuti passi in avanti anche riguardo alla cancellazione della Svizzera dalla blacklist. La Camera ha accolto l’emendamento voluto dal Governo. È stato dunque ripristinato il telelavoro per i frontalieri, con un limite del 40% delle ore lavorate dall’Italia, senza impatto sull’assoggettamento fiscale.
Ricordiamo che, come precedente dichiarato, l’accordo sul telelavoro sarà retroattivo al 1° febbraio 2023, ma resterà in vigore solo fino al 30 giugno 2023.
Il Governo italiano e quello svizzero dovranno ora lavorare per approvare un apposito accordo; a riguardo la Camera ha approvato all’unanimità un ordine del giorno in cui impegna il Governo a procedere in questa direzione. Nello stesso ordine del giorno è stato chiesto al Governo di stabilire se la deadline per essere considerati “vecchi frontalieri” corrisponde alla data di entrata in vigore dell’Accordo o la della sua effettiva applicazione, 1° gennaio 2024.
L’emendamento su blacklist e telelavoro dovrà ora tornare al Senato per l’approvazione definitiva.
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