Il commento: "Una riforma giusta, per rendere la fiscalità ticinese competitiva a favore di tutti i contribuenti".
Anche l’Associazione Industrie Ticinesi saluta favorevolmente la proposta di riforma della legge tributaria cantonale presentata ieri dal Consiglio di Stato in conferenza stampa.
"Questa riforma - fa sapere l’associazione - risponde alle richieste presentate da AITI al capitolo fiscale del suo Piano strategico per lo sviluppo economico del cantone Ticino denominato “Ticino 2032”, sulla riduzione dell’aliquota massima d’imposta delle persone fisiche, la facilitazione della successione aziendale e la riduzione della fiscalità che grava sul capitale di previdenza".
L’importanza di una riforma
La riforma della legge tributaria cantonale rappresenta il terzo capitolo dopo le riforme fiscali avviate nel 2018 e nel 2020, che fanno riferimento alla riduzione dell’aliquota sugli utili delle persone giuridiche al 5,5 % a partire dal 1.1.2025 e alla riforma fisco-sociale.
"L’intervento sulla fiscalità che grava sul reddito - scrive AITI in un nota - è particolarmente importante perché anche in questo ambito il cantone Ticino si trova da tempo agli ultimi posti della classifica della competitività fiscale intercantonale".
Alla luce della recente votazione federale con la quale il popolo svizzero ha approvato l’adozione dei criteri fiscali dell’OCSE che prevedono l’applicazione di un’imposta minima globale del 15 %, il Ticino può diventare concorrenziale, generando nuovo gettito fiscale, riducendo l’aliquota massima d’imposta quale misura per mantenere e attirare sul territorio imprenditori, investitori e dirigenti d’azienda.
Strategia condivisibile
"Una scelta perfettamente logica - precisa AITI - perché da tempo si richiede al Consiglio di Stato e al Gran Consiglio una strategia di sviluppo economico che permetta di creare e mantenere sul territorio attività economiche a valore aggiunto che sostengono gli attuali posti di lavoro e ne creino di nuovi, remunerati in maniera soddisfacente. La realizzazione di questa strategia richiede per forza di cose anche un ammodernamento della legge tributaria nel senso indicato dal Consiglio di Stato".
Mutazioni aziendali
La riduzione dell’imposizione sulle successioni e donazioni ma in particolare la facilitazione della trasmissione dell’azienda al di fuori della cerchia familiare, ad esempio ai dipendenti, considera da un lato l’evoluzione della società e della famiglia e dall’altro lato interviene a ridurre gli ostacoli che oggi penalizzano o addirittura compromettono il passaggio dell’azienda a nuovi responsabili.
"Per un Cantone fatto di piccole e medie imprese come il Ticino si tratta si tutelare il proprio tessuto aziendale e ridurre il numero delle aziende che di fatto vengono chiuse a causa di una fiscalità eccessiva che grava oggi sulle successioni aziendali" precisano gli industriali.
AITI saluta con favore l’intervento atto a ridurre l’imposizione fiscale che grava sul capitale di previdenza. Nella situazione odierna, "tanti contribuenti che dispongono di un capitale di previdenza mediamente elevato o elevato scelgono di domiciliarsi in un Cantone fiscalmente meno punitivo del Ticino, ciò che fa perdere al nostro Cantone preziosi contribuenti e attività".
Conclusioni
"Siamo consapevoli - prosegue la nota - che la riforma della legge tributaria cantonale presentata dal Consiglio di Stato a livello politico e in Gran Consiglio troverà sia sostenitori sia avversari. Dal nostro punto di vista la riforma va approvata in quanto si inserisce in uno schema di miglioramento della competitività fiscale del cantone Ticino e di sviluppo economico che serve infine a creare valore economico a favore della popolazione. Non si tratta insomma di una riforma fine a sé stessa bensì un tassello importante di quella visione futura del cantone Ticino che la nostra organizzazione richiede da tempo".
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