Il bilancio è negativo di "soli" 186 milioni di franchi grazie ai contributi federali per il lavoro ridotto, che hanno sanato la situazione: non fossero stati concessi, il disavanzo sarebbe stato superiore ai 5 miliardi.
Quattordici miliardi e settanta milioni di franchi in entrata. Quattordici miliardi e 260 milioni in uscita. Il divario è di 186 milioni: un saldo negativo per il fondo di compensazione dell’assicurazione contro la disoccupazione che però non ha impedito di esercitare il consueto ruolo di stabilizzatore economico. Merito della Confederazione, che, come già nel 2020, anche nel 2021 ha deciso di assumersi i costi dell’indennità per lavoro ridotto con cui far fronte alla crisi del coronavirus e ha sborsato ben 5,65 miliardi di franchi.
Nel 2020 un’eccedenza di 145 milioni
Non fosse accaduto, la situazione sarebbe stata ben più drammatica. Il 2021 è infatti stato un anno addirittura più problematico del 2020, quando, nonostante i 17,26 miliardi di franchi in uscita, cioè 3 miliardi in più, si era registrata un’eccedenza di 145 milioni grazie a 17,40 miliardi di entrate. In quel caso, del resto, la Confederazione aveva elargito quasi il doppio dei contributi per il Covid, cioè 9,18 miliardi di franchi.
Numero di disoccupati in calo
Un importo che aveva saputo fare la differenza in positivo, nonostante una percentuale di disoccupati più alta: nel 2020, ad annunciarsi erano state 145.720 persone, circa il 3,1%, invece delle 137.614 di quest’anno, 3%. Le previsioni per il futuro però non sono buone: risolto in qualche modo il Covid, che pare non rappresentare più un freno all’economica, per il 2022 si teme ancora una spesa elevata a causa delle incertezze derivanti dalla guerra in Ucraina.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Iscriviti alla newsletter
