Nel primo trimestre dell’anno i lavoratori con permesso G sono cresciuti di circa il 16% rispetto al 2022.
È boom di frontalieri nei Grigioni. Sono stati conteggiati 10.165 lavoratori provenienti quotidianamente da oltreconfine nel primo trimestre del 2023, un dato cresciuto del 16% in un anno e più che raddoppiato negli ultimi 10 anni.
Più di 10mila frontalieri
Per la prima volta in assoluto nelle rilevazioni trimestrali dell’Ufficio federale di statistica (UST), i frontalieri nel Cantone dei Grigioni hanno superato le 10mila unità. Un numero molto alto se si pensa che nel primo trimestre del 2013, esattamente 10 anni fa, questo dato si limitava a 4.780, il 53% in meno di oggi. Questo fa capire la forte espansione del mercato del lavoro in questa regione, principalmente dovuto allo sviluppo dell’appeal turistico e dalla tendenza di assumere personale straniero nelle zone di confine.
Su base trimestrale, rispetto all’ultima parte del 2022 i frontalieri sono aumentati di 835 unità (+8,2%). In confronto con lo stesso periodo dell’anno scorso invece, i lavoratori con permesso G sono cresciuti di 1.436 unità (+15,9%).
Il 90% arriva dall’Italia
Degli oltre 10mila frontalieri, ben 7.034 sono uomini, mentre le donne si limitano a 3.131. La maggior parte dei lavoratori che arrivano da oltreconfine svolgono un impiego nel settore dei servizi (7.220, 71%), seguiti dagli impiegati nei settori industriali (2.799, 27,6%%). Sono soltanto 146 i lavoratori agricoli (1,4%).
Il Paese di provenienza più popolare tra i frontalieri nei Grigioni è l’Italia, con 9,338 unità che costituiscono il 92% della forza lavoro di questa categoria. 426 lavoratori arrivano quotidianamente dall’Austria (4,2%), 222 dalla Germania (2,2%) 61 dal Liechtenstein (0,6%) e 20 dalla Francia (0,2%).
L’Engadina la più richiesta
I cittadini stranieri con permesso G sono principalmente concentrati in certi Comuni del Cantone, specialmente nella regione dell’Engadina. Questa zona rappresenta infatti il fulcro del turismo locale, che conta mete molto popolari nel periodo invernale. Soltanto a St. Moritz, l’incremento di frontalieri è stato di 661 unità negli ultimi tre mesi, raggiungendo quota 2.561. A Pontresina invece, oggi i lavoratori da oltreconfine sono 548, 116 in più rispetto all’inizio del 2022.
Il secondo comune grigionese che ospita quotidianamente il maggior numero di frontalieri è però Poschiavo, nella regione del Bernina al confine con la provincia italiana di Sondrio. Qui i lavoratori con permesso G sono oggi 746, 19 in più rispetto al trimestre precedente.
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Che cosa ha permesso questo incremento?
Questi dati da record erano in realtà già preventivati dal Cantone. Il fenomeno principale che ha permesso un incremento così deciso negli ultimi tempi è stata la ripresa del settore turistico dopo la pandemia. Basta notare che degli 835 frontalieri in più degli ultimi tre mesi, oltre 650 sono impiegati nel settore alberghiero e nella gastronomia, seguiti dalla vendita al dettaglio, dalle costruzioni e dai trasporti (bus, ferrovie, impianti di risalita).
Un altro fattore da non trascurare in questo contesto è l’invecchiamento progressivo della popolazione, che causa un crescente fabbisogno di manodopera non residente. Infine, anche la forte inflazione, e il conseguente impoverimento della popolazione nell’Eurozona, hanno probabilmente spinto più cittadini stranieri a intraprendere una carriera in Svizzera.
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