Sondaggio: i consumatori hanno fiducia nell’economia dei prossimi 12 mesi? Il risultato

Archiviati due trimestri molto positivi, a gennaio 2022 l’indice della fiducia dei consumatori perde 4 punti e torna nella media a lungo termine (−5 punti).

La musica è cambiata

Soltanto ad agosto la fiducia dei consumatori svizzeri taccava i massimi mai registrati dal 2010.
A gennaio la musica è cambiata. I nuclei familiari svizzeri sono meno ottimisti sullo sviluppo economico dei prossimi dodici mesi, anche se con 21 punti il relativo indice parziale rimane nettamente al di sopra della media a lungo termine (−9 punti).
Gli interpellati sperano che l’attuale ripresa economica prosegua il suo corso. Anche la situazione del mercato del lavoro viene percepita come favorevole: l’indice parziale sulla sicurezza degli impieghi continua anch’esso a migliorare in maniera marcata e, con −59 punti, rientra per la prima volta dall’inizio della pandemia nella media a lungo termine. Allo stesso modo, anche i dati sulla disoccupazione dovrebbero registrare un andamento favorevole nei prossimi dodici mesi.

Cala il potere di acquisto

Nonostante le prospettive siano nel complesso positive, per quanto riguarda la situazione finanziaria dei prossimi dodici mesi i consumatori si aspettano uno sviluppo inferiore alla media (−3 punti), stessa valutazione che riservano d’altronde alla situazione finanziaria dei mesi precedenti (−10 punti). Le ragioni sono legate all’aumento dei prezzi al consumo, che riduce il potere d’acquisto delle famiglie svizzere.

Come cambiano i prezzi

L’indice sull’evoluzione dei prezzi nei mesi passati (83 punti) risulta ancora più alto rispetto a ottobre 2021 (70 punti) e gli interpellati si aspettano un ulteriore aumento dei prezzi al consumo nei prossimi dodici mesi. Con un valore di 93 punti, il relativo indice parziale è ora chiaramente al di sopra della media a lungo termine (67 punti).
L’aumento dei prezzi potrebbe anche rendere i consumatori meno propensi a fare acquisti importanti. Il relativo indice parziale si situa a −23 punti rimanendo notevolmente al di sotto sia del livello pre-crisi sia della media a lungo termine di −7 punti.