La quotazione del gas naturale è tornata su livelli vicini agli standard a lungo termine.
Il prezzo del gas sui mercati si è stabilizzato da un paio di mesi, dopo la serie di picchi record dovuti allo stop di forniture dalla Russia all’Europa. Ora è tornato vicino agli standard precedenti alla pandemia e alla guerra in Ucraina, ma quando si vedrà il calo nei costi delle bollette dei cittadini?
Il folle andamento del TTF
L’ICE Dutch Dutch Title Transfer Facility di Amsterdam (TTF) è l’indice di riferimento per le contrattazioni del prezzo del gas naturale a livello mondiale. Nel corso degli ultimi due anni, il costo di questa materia prima è volato alle stelle come non mai, principalmente a causa dello stop alle forniture al Vecchio Continente dalla Russia, che deteneva una specie di monopolio nei confronti della maggioranza dei Paesi europei.
Mosca ha poi fatto schizzare in alto il costo del gas naturale, razionalizzando al minimo le forniture in seguito alle sanzioni della NATO dopo l’invasione dell’Ucraina. Ad agosto 2022, nel pieno del conflitto, il TTF veniva scambiato a oltre 337 euro per megawattora (MWh), un dato scioccante se si pensa che fino a luglio 2021 la quotazione non aveva mai superato i 30 euro, mentre la media storica si aggira intorno ai 20 euro.
Il ritorno alla stabilità
Oggi invece la situazione appare ben diversa: nella capitale olandese, la quotazione del gas naturale si aggira a poco più di 23 euro/MWh. Partendo dai 37,50 euro dell’inizio del mese di aprile, la quotazione del TTF è risultata in costane discesa, avvicinandosi sempre di più agli standard di lungo periodo.
Ma visto che ora le forniture di gas naturale sono tornate alla normalità, quando si vedranno i tagli delle bollette dei cittadini? Una stima su questo tema è stata fatta nella vicina Italia. Come riportato da molti media oltreconfine, le autorità competenti hanno indicato una riduzione importante per il mercato tutelato dell’11%, dai 92 centesimi di euro al metro cubo di aprile a 82 cent. a maggio. Tradotto in euro, il calcolo della variazione di spesa annua per una famiglia tipo segnerà un risparmio di circa 140 euro.
In Italia gli effetti si sentono già
«Le tariffe delle bollette continuano a segnare riduzioni negli ultimi 6 mesi dopo le fiammate del 2022 causate dalla guerra Russia-Ucraina», spiegano gli addetti ai lavori, sottolineando che il forte calo dei prezzi internazionali del gas si scaricherà presto anche sulle tariffe. «I prezzi del gas del mercato di Amsterdam sono letteralmente crollati, da valori medi del 2022 superiori a 130 ai valori di questi giorni, livelli impensabili solo qualche mese fa».
Per l’elettricità, in Italia si profila un calo del 10%, di circa 2 centesimi per KWh, con la tariffa che tornerà verso i 21 centesimi, anche questi minimi non visti da quasi due anni.
La salvezza del tetto dell’UE
La quotazione ha cominciato a crollare quando le nazioni europee hanno raggiunto un accordo per fissare un tetto massimo al prezzo del gas, in vigore dallo scorso febbraio, ponendo fine a mesi di controversie politiche sull’opportunità di intervenire nel settore energetico. Il "price cap" si regola sull’indice di riferimento TTF, fissato ad un massimo di 180 euro/MWh. Si tratta di un tetto “dinamico”, dove i titoli di riferimento devono mantenersi al di sopra del tetto stabilito per tre giorni prima di agire.
La manovra non solo non ha più permesso alla quotazione di superare una certa soglia, ma ha anche scongiurato le speculazioni sui mercati finanziari che influivano al rialzo sull’indice TTF, riportando il costo del gas a livelli sostenibili.
Bollette più basse anche in Svizzera?
Quando si percepiranno i tagli alle bollette in Svizzera? Il nostro Paese si è sempre trovato in una posizione scomoda, poiché pur non facendo parte dell’UE ha dovuto subire le medesime difficoltà dei Paesi vicini.
La Svizzera non produce gas naturale e non dispone di impianti di stoccaggio stagionale gestiti commercialmente, ma dipende da quelli di altri Paesi. Le riserve più grandi si trovano in Germania, che a sua volta riceveva la maggior parte del gas dalla Russia, che come ben si sa ha messo in difficoltà tutti i Paesi del vecchio continente.
Successivamente, ai margini dell’ultimo World Economic Forum a Davos, la Svizzera aveva stretto un accordo trilaterale proprio con Germania e Italia. Questo allo scopo di prepararsi a qualsiasi situazione di emergenza, ad esempio infrastrutture critiche come gli ospedali che soffrono di una grave carenza di gas.
In definitiva il nostro Paese è quasi totalmente dipendente dagli Stati vicini a livello di fornitura di gas, per cui le bollette dei cittadini si dovrebbero abbassare presto, proprio come sta accadendo appena oltre i nostri confini.
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