Il Parlamento si è espresso: il canone radiotelevisivo non è deducibile dalle imposte

Matteo Casari

06/06/2023

06/06/2023 - 10:30

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L’iniziativa del parlamentare Alexandre Berthoud è stat respinta con 105 voti contrari a discapito degli 84 favorevoli

Il Parlamento si è espresso: il canone radiotelevisivo non è deducibile dalle imposte

Anche in futuro il canone radiotelevisivo non potrà essere dedotto dal reddito imponibile nella dichiarazione dei redditi. Lo ha deciso oggi il Consiglio nazionale, bocciando con 105 voti contro 84 un’iniziativa parlamentare di Alexandre Berthoud (PLR/VD).

Sarebbe coerente una deduzione?

Nel giustificare il suo atto parlamentare, il deputato vodese ha ricordato il carattere obbligatorio del canone, che deve essere pagato indipendentemente dal possesso di un apparecchio. A suo dire, ciò ne giustifica la deduzione dal reddito imponibile.
Pur essendo di entità limitata, lo sgravio fiscale che ne risulterebbe sarebbe inoltre un gradito contributo in un contesto di aumento del costo della vita e dei prezzi dell’energia.

Troppi oneri amministrativi previsti

A beneficiarne sarebbero soprattutto i contribuenti più agiati e non quelli il cui potere d’acquisto è attualmente più sotto pressione a causa dell’inflazione, ha replicato Jürg Grossen (PVL/BE) a nome della commissione. I risparmi sarebbero inoltre molto limitati: in media 8 franchi all’anno per l’imposta federale diretta.
Grossen, convincendo il plenum, ha poi fatto notare che l’attuazione di questa iniziativa parlamentare comporterebbe oneri amministrativi non indifferenti sia per i contribuenti che per le autorità fiscali. Il canone radiotelevisivo viene infatti riscosso per economia domestica e non per persona.

Il CF valuta modifiche alla concessione

Il canone radiotelevisivo compare nuovamente sui tavoli di discussioni politiche, poco dopo la valutazione della concessione SSR per il servizio pubblico, in scadenza a fine 2024. Il 7 settembre 2022, il Consiglio federale aveva incaricato il DATEC di avviare i lavori per la nuova concessione. Nella riunione del 26 aprile 2023 il CF ha tuttavia deciso di interrompere per il momento tali lavori. Con la loro sospensione, il Consiglio federale intende mantenere aperte diverse opzioni per il futuro.
Entro un anno prevede di avere una visione complessiva della SSR, tenendo conto anche dell’iniziativa popolare federale "200 franchi bastano! (Iniziativa SSR)", nel caso in cui questa dovesse essere presentata. La durata della proroga dell’attuale concessione sarà decisa in un secondo tempo.

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