Ridotti i premi della cassa malati e i salari dei dipendenti pubblici secondo il partito Socialista.
Il Consiglio di Stato del Canton Ticino ha presentato il preventivo 2024 e ci sarebbero 130 milioni di franchi di tagli. A dirlo è il partito Socialista, che evidenzia criticità nella gestione dei conti nonostante un disavanzo preventivato di 95 milioni di franchi.
I tagli previsti
Il canton Ticino ha visto aumentare l’inflazione nel secondo trimestre 2023 e ha dovuto fare i conti con l’aumento della popolazione senza però che i giovani superassero gli anziani. In questo contesto arriva il taglio di 130 milioni di franchi che secondo il partito Socialista il Consiglio di Stato del Cantone avrebbe pensato di effettuare nel preventivo 2024. In particolare, la riduzione riguarderebbe i premi della cassa malati, il salario dei dipendenti pubblici e le prestazioni per i più fragili.
Il primo intervento riguarderebbe la Riduzione dei premi dell’assicurazione malattia RIPAM, che comporterebbe una riduzione dei sussidi per la cassa malati per via degli aumenti dei premi sanitari assicurativi. Il secondo intervento prenderebbe come riferimento lo stipendio dei dipendenti pubblici del Canton Ticino con un taglio del 2%. Questo comporterebbe delle difficoltà per chi opera nel pubblico, proprio per via dell’elevata inflazione rilevata di recente. Questo 2% è stato definito in busta paga come contributo di solidarietà, al quale c’è da aggiungere il mancato adeguamento degli stipendi all’inflazione. Infine il Consiglio di Stato avrebbe richiesto al settore degli istituti per invalidi e servizi d’integrazione per persone con disabilità di rientrare di 11 milioni di franchi.
Gli incentivi
A quanto si apprende dal partito Socialista, la commissione della Gestione e delle Finanze del Gran Consiglio starebbe pensando a misure di sgravio fiscale per chi ha più di 300 mila franchi all’anno di reddito imponibile.
La situazione per gli invalidi
L’aumento dei premi assicurativi è un dato di fatto e il partito Socialista sta valutando se organizzare un referendum contro la riforma fiscale se lo sgravio ipotizzato dovesse concretizzarsi o se si dovessero riscontrare dei tagli ai sussidi per la cassa malati o altre norme per il ceto medio o medio-basso già in difficoltà per via della situazione economica.
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