Si calcola che al momento siano oltre tremila i voli di linea cancellati nei due giorni appena trascorsi. E la prospettiva non sembra essere delle migliori negli aeroporti di tutto il mondo.
La situazione è drammatica per milioni di viaggiatori in tutto il mondo, in particolare Stati Uniti ed Europa.
Caos nei principali scali di molti Paesi, con voli cancellati o gravati da enormi ritardi. Senza contare i disagi dei viaggiatori, con bagagli smarriti e con voli sprovvisti di cibo e bevande.
E’ la situazione peggiore che poteva crearsi nella stagione della ripartenza. L’anno in cui il mercato turistico puntava a realizzare una rinascita brillante dopo la difficile parentesi legata al Covid che aveva colpito l’intero mercato.
Tutti a terra
Si calcola che al momento siano oltre tremila i voli di linea cancellati nei due giorni appena trascorsi. E la prospettiva non sembra essere delle migliori negli aeroporti di tutto il mondo.
Per avere una panoramica accurata sullo stato degli aerei rimasti a terra basta consultare uno dei tanti siti specializzati: noi abbiamo visitato flightaware.
Il problema più rilevante è accusato dai vettori cinesi (circa un terzo dei voli soppressi), seguiti dalle compagnie statunitensi e da quelle europee.
La causa dei disagi
In Spagna molti voli sono stati cancellati a causa degli scioperi, senza poi contare i tantissimi ritardi segnalati su gran parte dei voli. Scioperi pesanti anche in Francia, Italia, Belgio e Portogallo con le compagnie low cost che annunciano disagi anche per il prosieguo di luglio. Il personale Ryanair prevede di incrociare le braccia per 12 giorni a luglio. Obiettivo: ottenere condizioni di lavoro migliori. La parentesi più difficile è prevista dal 12 al 15 luglio, dal 18 al 21 e dal 25 al 28 luglio.
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Manca personale
La situazione è la medesima lamentata in molti aeroporti già mesi fa. E anche la Svizzera non fa eccezione. Manca il personale specializzato e a questo si aggiungono anche le agitazioni sindacali per ottenere migliori condizioni salariali e di lavoro, specialmente per Ryanair e EasyJet.
Guai anche in Gran Bretagna e Stati Uniti
Nel Regno Unito gli equipaggi di cabina chiedono stipendi più alti e un limite ai tempi di volo. La mancanza di personale nasce dalla decisione delle compagnie aeree di licenziare molti dipendenti durante la pandemia. Con la ripresa del mercato, il volume dei passeggeri è tornato ai livelli pre Covid senza il supporto del personale necessario.
Stessa cosa negli Stati Uniti: tanti americani sono rimasti a terra per il fine settimana del 4 luglio. Oltre 4,5 milioni di persone hanno invaso gli aeroporti Usa tra venerdì e sabato. Più di 1.400 voli sono già stati cancellati e altri 14.000 hanno subito un ritardo.
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La situazione in Svizzera
Per quanto riguarda il nostro Paese, la situazione generale appare ancora sotto controllo. L’aeroporto di Zurigo ha fatto sapere tramite una nota stampa di considerarsi attrezzato per le vacanze estive. C’è il personale necessario ad accogliere i viaggiatori e per il prossimo fine settimana il grande scalo elvetico si prepara a gestire il transito di 90’000 passeggeri. Se si prendere in esame la situazione delle compagnie aeree, ecco che lo scenario cambia. Swiss - come molte altre aziende - ha dovuto mettere mano a molti voli, cancellandone ila partenza per la carenza di personale.
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