Il Consiglio ha esaminato e accolto le richieste dell’iniziativa "Il contante è libertà", che vuole garantire l’approvvigionamento di moneta cartacea a tutti e votare l’eventuale sostituzione del franco con un’altra valuta.
In tempi in cui il denaro è sempre più impalpabile, affidato quando va bene alle carte se non invece a numeri da digitare per i pagamenti online, ovvio che il contante abbia una parvenza sempre più anacronistica. Da relegare al passato, quando le cose funzionavano in maniera differente; e gli Stati, nascendo e perfezionandosi, mettevano nero su bianco il loro modo d’essere, affidato a un documento intramontabile come la Costituzione. Che invecchia con gli anni, ma è sempre pronto ad aggiornarsi; e, ora, ad accogliere un nuovo articolo in cui carta e monete, fisicamente intese, siano protagoniste. Il Consiglio federale si è detto infatti pronto a concedere uno spazio in Costituzione ai contanti, in risposta all’iniziativa popolare «Il contante è libertà».
Oltre 137mila firme raccolte
Garantire a tutti la disponibilità di denaro che si tocca con mano: questo l’obiettivo dell’iniziativa esaminata oggi dal governo, che ha accolto anche la seconda richiesta e ha accettato di fa riflettere il popolo sul futuro del franco svizzero. Sarà cioè sottoposta a votazione l’eventuale sua sostituzione con un’altra valuta, secondo quanto richiesto all’attenzione dai firmatari dell’iniziativa «Sì a una moneta svizzera indipendente e libera con monete o banconote (il contante è libertà)», depositata il 15 febbraio alla Cancelleria federale con 137.081 firme, di cui 136.767 dichiarate valide.
La politica monetaria secondo la Costituzione
Nessuna dipendenza da corrente elettrica, nessuna paura di eventuali interruzioni di elettricità o di attacchi di hacker. Anche per queste ragioni, il Consiglio federale ha voluto riconoscere l’importanza del contante per l’economia e la società, dichiarandosi disponibile a intervenire a livello legislativo e costituzionale affinché sia tutelata ulteriormente la disponibilità di contante, già definita dalla legge del 3 ottobre 2003 sulla Banca nazionale e la legge federale del 22 dicembre 1999 sull’unità monetaria e i mezzi di pagamento. Per attuare le richieste dell’iniziativa, dovrà infatti essere modificato l’articolo 99 della Costituzione federale, dedicato alla politica monetaria. Non, però, secondo il contenuto esatto del testo proposto dai promotori, che sarà rivisto e precisato, ha dichiarato oggi il Consiglio federale.
Al via una nuova raccolta firme
Entro la fine di agosto, il Dipartimento delle Finanze, in collaborazione con il Dipartimento di Giustizia, dovrebbe elaborare un progetto di consultazione. Intanto, ha preso il via una seconda raccolta di firme, sulla scia di una seconda iniziativa popolare: «Se volete pagare in contanti, dovete poter pagare in contanti!», volta a implementare la prima iniziativa e a garantire che ovunque sia possibile pagare in contatti, che si tratti di mezzi pubblici, negozi e altre tipologie di vendita.
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