Tensione nella quinta tornata di trattative per il rinnovo del Contratto nazionale mantello (CNM). Tutti i punti.
E’ scontro aperto tra i sindacati dei lavoratori edili e la Società svizzera degli impresari.
Nodo del contendere, il rinnovo del Contratto nazionale mantello valido per tutto il settore.
Stando ai sindacati dei lavoratori, la Società svizzera degli impresari costruttori punta a ottenere giornate lavorative più lunghe. Nella quinta tornata di trattative per il rinnovo del Contratto nazionale mantello (CNM) di venerdì 19 settembre, gli impresari costruttori hanno esposto le loro idee sulla futura organizzazione dell’orario di lavoro.
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Dura reazione dei sindacati
"Sono irresponsabili - hanno commentato in una nota i sindacati Syna e Unia -. In questo modo non ci sarà più una pianificazione affidabile dell’orario di lavoro e i coordinatori potranno decidere con breve preavviso se, quando e per quanto tempo far lavorare il personale. Il giorno lavorativo raggiungerebbe le 12 ore. La settimana lavorativa, contando il tempo di lavoro e includendo i tempi di viaggio, potrebbe inoltre raggiungere una nuova normalità di 58 ore".
Modello insostenibile
I sindacati hanno sottolineato che questa proposta prefigura uno scenario insostenibile per i lavoratori edili. "Con un simile orario di lavoro sarebbe quasi impossibile avere una vita familiare o sociale. In estate, quando fa molto caldo, i lavoratori edili dovrebbero regolarmente lavorare ancora più a lungo in cantiere. Si tratterebbe di una palese violazione della legislazione sul lavoro e di un attacco alla salute dei lavoratori edili".
Questione salariale
Unia e Syna aggiungono: "E’ particolarmente sfacciato che gli impresari costruttori vincolano un aumento dei salari reali per il prossimo anno alla condizione che i lavoratori edili inghiottano questi peggioramenti. E questo malgrado l’inflazione, un’ottima congiuntura dell’edilizia, portafogli ordini pieni e prestazioni eccellenti dei lavoratori edili".
Le richieste dei sindacati
Nel corso delle trattative, i sindacati hanno invece espresso la necessità di accorciare le giornate lavorative nel settore edile. Con l’aumento delle ore di lavoro, l’elevata pressione lavorativa e il caldo elevato, aumenta il rischio di gravi incidenti. I lavoratori edili chiedono maggiori tutele, la fine delle ore non retribuite per il tempo di viaggio e la garanzia di un aumento dei salari reali, compresa una compensazione del rincaro di 260 franchi - equivalente alla compensazione del rincaro più un aumento dei salari reali dell’1%. Nell’edilizia si registra una forte carenza di lavoratori qualificati.
Sciopero all’orizzonte
Alla luce di quanto emerso, è in corso una grande votazione per uno sciopero nei cantieri di tutta la Svizzera. "I lavoratori edili si difenderanno e faranno capire agli impresari costruttori che non hanno bisogno di maggiori pressioni e stress, ma di soluzioni eque e valide per un’edilizia orientata al futuro".
Che cos’è il contratto nazionale mantello per l’edilizia
Il Contratto nazionale mantello (CNM) è il contratto collettivo di lavoro dell’edilizia principale, dichiarato di obbligatorietà generale. Disciplina i salari e le condizioni di lavoro dei circa 80’000 edili attivi in Svizzera. Il CNM scade alla fine dell’anno e deve essere rinegoziato. Le trattative tra i sindacati e la Società svizzera degli impresari costruttori sono iniziate nel febbraio 2022. A giugno, più di 15’000 lavoratori edili hanno manifestato per ottenere maggiori tutele, la fine del tempo di viaggio non retribuito e un aumento salariale equo per tutti.
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