Sia i servizi di chiamata, sia l’accesso a Internet restano al di sopra delle soglie massime indicate dall’autorità di vigilanza, alla quale il Consiglio federale non ha dato ascolto. Perché?
C’è da crederlo, quando a scriverlo è Misterprezzi. Il telefono, in Svizzera, si paga troppo caro: e a dirlo non è l’utente ordinario, sempre insoddisfatto di un’offerta che non è mai abbastanza vantaggiosa per le tasche del comune cittadino, ma l’autorità di vigilanza dei prezzi, che ha espresso forte critica non tanto nei confronti delle compagnie telefoniche, quanto del Consiglio federale. Motivo? Avrebbe avuto il potere di porre dei tetti, invece non ha fatto nulla per abbassare i massimali riservati ai servizi telefonici e all’accesso a Internet.
Ecco tutte le tariffe in corso
Entrambi restano al di sotto del «livello di accessibilità raccomandato», nonostante le sollecitazioni ricevute. Non è stata raccolta dalla politica neppure la richiesta del limite tariffario per le chiamate verso i numeri di cellulare, contrariamente alle raccomandazioni del supervisore. Secondo le sue indicazioni, il Consiglio federale avrebbe dovuto fissare un limite massimo di 20 franchi per il servizio telefonico; il governo non è invece sceso al di sotto di 23,45 franchi. Quanto all’accesso a Internet, l’ipotesi per una velocità di trasmissione di 10/1 Mbit/s ammontava a 30 franchi, cioè addirittura il 50% in meno dei 45 franchi che ha deciso il consiglio federale. Per gli 80/8 Mbit/s, il tetto sarà di 60 franchi invece dei 50 auspicati. Per i collegamenti, 7,5 centesimi al minuto invece di 5 centesimi.
I prezzi alti non sono "moderni"
Insomma, sono state pressoché ignorate le proposte del supervisore, da lui giudicate «appropriate» a un «moderno servizio di base», che prevede anche tariffe accessibili verso le reti mobili. Il Consiglio federale dovrà ora dare ragione dei motivi per cui è stata seguita una linea diversa da quella raccomandata.
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