Nonostante una lieve crescita delle persone in cerca di impiego, la disoccupazione nel Cantone dei Grigioni si attesta all’1%, ben al di sotto dell’1,9% nazionale.
Nell’ottobre 2022, il Cantone dei Grigioni ha registrato 1.090 disoccupati, il che corrisponde ad un tasso di disoccupazione dell’1,0%. Rispetto al mese precedente, che contava 722 disoccupati, il numero è aumentato. Inoltre, sono stati registrati 804 non disoccupati in cerca di lavoro. Questa quota comprende gli individui che partecipano a misure di formazione continua o che svolgono lavori interinali, nonché quelle che utilizzano esclusivamente i servizi di collocamento dei centri regionali per l’impiego (RAV). Sommando il numero di disoccupati e di non disoccupati in cerca di lavoro,a ottobre 2022 sono state registrate 1.894 persone in cerca di un impiego. Rispetto al mese precedente, con 1.482 persone in cerca di lavoro, anche questo dato è aumentato. L’aumento della disoccupazione è tipicamente un fenomeno stagionale, dovuto alla fine del periodo estivo/autunnale del turismo.
Dati migliori al di sopra della media svizzera
Dei 1.090 disoccupati, 526 sono donne e 564 uomini. I tassi di disoccupazione più elevati sono stati registrati nel settore alberghiero (432), nella sanità e nell’assistenza sociale (77), nel commercio al dettaglio (76), nell’edilizia (71) e nel traffico e trasporti (45). Nell’ottobre 2022 sono stati contati 69 disoccupati di lunga durata. Rispetto al mese precedente, con 67, il numero è rimasto pressoché invariato.
In Svizzera il numero di disoccupati è rimasto stabile, passando da 89.526 a 89.636 unità, per un tasso di disoccupazione dell’1,9%. Inoltre, in tutto il Paese sono stati registrati 70.458 non disoccupati in cerca di lavoro.
Lavoro ridotto nei Grigioni
Nell’ottobre 2022 sono state pagate indennità per lavoro ridotto a 193 aziende. Rispetto al mese precedente, con 179 aziende, il numero è leggermente in crescita. Tuttavia, l’aumento degli ultimi tre mesi non è dovuto a un maggior numero di aziende che stanno regolando le indennità per lavoro ridotto. Si tratta piuttosto di richieste di pagamenti aggiuntivi per la compensazione dell’orario ridotto sulle quote salariali per le ferie e i giorni festivi per gli anni 2020 e 2021. Il dato sopra riportato non consente quindi di trarre una conclusione esatta sulle aziende che effettivamente lavorano a orario ridotto, in quanto si hanno tre mesi di tempo dal rispettivo periodo contabile per richiedere il diritto alla compensazione dell’orario ridotto.
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