Nel mondo del commercio online va diffondendosi un nuovo trend: il cosiddetto dropshipping. Sul piano giuridico questa forma di e-commerce può risultare tuttavia problematica tanto per il commerciante quanto per la clientela.
In occasione del Black Friday, Internet pullula di sconti e offerte: bastano pochi clic per ordinare una tastiera nuova, oppure per aggiudicarsi a prezzi di saldo anche una bellissima custodia per il cellulare. Da qualche tempo si sta affermando un nuovo tipo di e-commerce, ovvero un modello nel quale il rivenditore online non dispone materialmente in magazzino dei prodotti ordinati, bensì li acquista presso un grossista a prezzo conveniente soltanto nel momento in cui riceve l’ordine da parte del cliente: stiamo parlando del dropshipping. L’idea di aprire uno store online di dropshipping spopola soprattutto tra i giovani, abbagliati dal miraggio di arricchirsi senza troppa fatica e in pochissimo tempo. In molti casi siglano quindi una partnership con grossisti o fabbricanti per poter offrire i prodotti di questi ultimi nel proprio store. Ma quella che a prima vista può sembrare un’ottima idea, nella pratica nasconde alcuni lacci giuridici non indifferenti.
Attività legale, ma con qualche rischio
In linea di principio in Svizzera il dropshipping è un’attività legale, ed è disciplinato dalle norme generali del diritto elvetico. Per entrambe le parti, ovvero per chi vende così come per chi acquista, il dropshipping offre interessanti opportunità, ma al contempo cela anche dei pericoli. «Per la clientela, il rischio principale è quello di incappare in uno shop truffaldino, oppure che la merce non venga consegnata, subisca notevoli ritardi o risulti difettosa», spiega Sascha C. Briner, esperto legale di AXA-ARAG.
Questi rischi possono essere ridotti al minimo informandosi in maniera adeguata sul negozio online prima di procedere a un acquisto. «Consiglio di controllare l’URL dello shop prima di ogni transazione, verificando in particolare la correttezza del nome del dominio. Capita infatti spesso che vengano cambiate singole lettere di domini noti per ingannare la clientela. Diffiderei inoltre di chi offre prodotti a prezzi irrealisticamente bassi. In questi casi infatti il rischio di ricevere contraffazioni di articoli di marca è elevato», aggiunge Sascha C. Briner. Anche se per la maggior parte delle persone è seccante, l’esperto legale consiglia di leggere assolutamente le clausole stampate in piccolo: è infatti opportuno esaminare le CG prima di ogni acquisto. In questa sede dovrebbero essere riportate tutte le informazioni circa il diritto di restituzione, i tempi di consegna ecc. Se invece queste indicazioni sono assenti, «meglio stare alla larga!», suggerisce l’esperto che sconsiglia il pagamento anticipato e, ove possibile, raccomanda la modalità di acquisto dietro fattura.
Denaro sparito, merce sparita
La responsabilità per la corretta esecuzione della consegna è sempre in capo alla persona che gestisce lo shop online, anche in caso di dropshipping. Se il termine di consegna convenuto trascorre senza che il cliente abbia ricevuto la merce, è opportuno contattare per iscritto il commerciante online e fissare una proroga a breve termine. In caso di inadempienza anche di questo termine suppletivo, sussiste la possibilità di minacciare il recesso dal contratto e di richiedere la restituzione degli importi già pagati.
Merce non conforme al prodotto
Valentin Stüger, esperto legale di AXA-ARAG, spiega che in questo caso l’acquirente ha le seguenti opzioni: «La merce deve presentare un difetto materiale dimostrabile, come ad esempio se differisce dallo stato contrattualmente dovuto o se manca una funzione di cui era garantita la presenza». Chi quindi ha ricevuto una custodia per cellulare rotta deve notificare tempestivamente questo vizio. Solo in questo modo si ha la possibilità di annullare l’acquisto, chiedere una riduzione di prezzo o esigere una consegna sostitutiva.
Attenzione alla protezione dei dati
Ma anche sul versante del negoziante sono in agguato varie insidie. Poiché nel dropshipping le operazioni di consegna e magazzinaggio della merce venduta sono gestite tramite un grossista, i commercianti online devono prestare molta attenzione alla scelta delle proprie aziende partner. «I grossisti hanno spesso la loro sede al di fuori dell’Europa, e ciò complica un controllo della qualità sulla merce. Inoltre, in caso di problemi con il partner di dropshipping le controversie legali assumono presto un elevato grado di complessità e possono essere molto onerose», spiega Valentin Stüger. Nei confronti della clientela, è sempre e comunque il venditore che risponde per la corretta evasione dell’ordine. Dato che tuttavia la produzione e il magazzinaggio avvengono tramite un grossista, come negoziante online non è possibile influenzare in alcun modo l’esecuzione conforme del contratto, dello stoccaggio e della consegna da parte del grossista.
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