I firmatari chiedono che si esamini la situazione del personale frontaliere attuale per comprendere se vi siano i presupposti utili a favorire il loro trasferimento in Ticino.
Favorire l’assunzione del personale residente impegnato all’Ente Ospedaliero Cantonale e valutare le misure che potrebbero favorire il trasferimento in Svizzera di quello frontaliere.
E’ questa in sintesi la sostanza dell’interrogazione presentata oggi al Consiglio di Stato a firma delle deputate e dei deputati Sabrina Gendotti, Cristina Maderni, Samantha Bourgoin, Fabrizio Garbani Nerini e Sergio Morisoli.
Formazione professionale
Nei giorni scorsi il Gran Consiglio ha adottato un pacchetto di misure atte a incentivare la formazione delle giovani e dei giovani ticinesi nell’ambito sanitario. Si tratta del cosiddetto Piano PRO SAN 2021-2024, un ambizioso piano di intervento nel settore della formazione sociosanitaria con sette misure che vanno a rafforzare ed ampliare l’impegno del Canton Ticino in questo ambito.
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I rischi di dipendere dall’estero
"Durante la recente pandemia - si legge nella nota diffusa dai firmatari - il nostro Cantone si è accorto di come sia rischioso dipendere dall’estero per il personale sanitario. Uno dei rischi, fortunatamente scongiurato, è stato l’eventuale impedimento per il personale frontaliere impiegato nelle strutture di cura di recarsi fisicamente sul posto di lavoro in Svizzera"
Tutela dei rischi
Per i proponenti, quindi, diventa prioritario evitare che rischi del genere possano ripetersi in futuro. "Il citato Piano PRO SAN va certamente nella giusta direzione. In passato, altre regole inizialmente adottate per altri motivi, contribuiscono oggi a rafforzare l’assunzione di personale residente nelle strutture dell’Ente Ospedaliero Cantonale".
L’articolo 8 della Legge sull’EOC prevede infatti che: “Nell’assunzione del personale, l’EOC, a parità di requisiti e qualifiche e salvaguardando gli obiettivi aziendali, dà la precedenza alle persone residenti, purché idonee a occupare il posto di lavoro offerto".
Estensione ai dipendenti già in forza
"Sarebbe utile che - prosegue l’interrogazione -, oltre all’applicazione dell’ articolo per le nuove assunzioni, si procedesse anche ad esaminare la situazione del personale attuale per comprendere se vi sono i presupposti per cui almeno una parte del personale frontaliere sia perlomeno disposto a valutare, a determinate condizioni, il trasferimento della residenza in Ticino. Ciò permetterebbe di capire - prosegue la nota - quali interventi regolatori possano eventualmente contribuire a rendere maggiormente attrattivo il trasferimento della residenza".
Le richieste
I firmatari concludo proponendo un elenco di richieste rivolte Consiglio di Stato, affinché:
- chieda all’EOC, anche per il tramite del proprio rappresentante nel CdA, un
rapporto sull’applicazione sino ad oggi dell’art. 8 della Legge sull’EOC che sancisce la preferenza ai residenti;
- chieda all’EOC di sondare presso il proprio personale frontaliere, se vi è
una disponibilità di principio a trasferire la propria residenza in Ticino e/o quali condizioni dovrebbero essere realizzate affinché ciò potesse perlomeno essere preso in considerazione, e di valutare se il settore sanitario privato, pur non essendo regolato dalla medesima normativa può essere coinvolto a sostegno per il raggiungimento dell’obiettivo;
- chieda all’EOC di farsi parte attiva e di favorire il reperimento di alloggio, di sistemazione per l’istruzione e/o dell’accudimento degli eventuali figli e
di assistere i propri impiegati nelle prassi amministrative legate al trasferimento
- fornisca il numero dei permessi B o C, negli ultimi 5 anni, sono stati trasformati in permessi G in relazione ai dipendenti EOC.
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