Considerando la quota dei frontalieri sul totale degli impieghi, il Ticino è il Cantone che ne conta di più: circa il 32,6%, seguito dai Cantoni di Ginevra (28,8%) e Giura (24,2%).
Il numero di lavoratori frontalieri - ossia con permesso G - è aumentato del 6,1% tra il quarto trimestre del 2021 e quello del 2022.
In tutta la Svizzera sono 380.000 persone, che sul totale delle persone occupate, rappresentano il 7,3% (+0,4 punti percentuali).
A confermarlo sono i dati prodotti dall’Ufficio federale di statistica (UST).
Il Ticino tra i preferiti
Il numero di lavoratori frontalieri si sviluppa con proporzioni diverse nei Cantoni svizzeri. In termini di unità, l’aumento maggiore è stato registrato nel Cantone di Ginevra (+7300 rispetto allo stesso trimestre del 2021, equivalente a una crescita del 7,6%), seguito da quello nei Cantoni di Vaud (+3900; +10,6%) e dal Canton Ticino (+3300; +4,4%).
Anagrafica dei frontalieri
Tra il quarto trimestre del 2021 e quello del 2022, il numero di frontalieri è aumentato del 6,1% indipendentemente dal genere. In termini di età, la categoria più rappresentata è quella delle persone dai 35 ai 44 anni (29,0%; +5,8% rispetto all’anno precedente).
Crescita costante
Negli ultimi cinque anni, tra la fine del 2017 e la fine del 2022, il numero di frontalieri è aumentato di 59.700 unità, determinando una crescita del 18,6%. Nello stesso intervallo di tempo, il numero totale di persone occupate (secondo la statistica delle persone occupate, SPO) è passato da 5,050 milioni a 5,202 milioni, segnando un aumento del 3,0%.
Dal Covid in poi
Durante la prima ondata della pandemia di COVID-19, il numero di frontalieri che lavoravano in Svizzera è rimasto stabile.
Al 31 dicembre 2019 erano 339.000 persone; un anno dopo, con un incremento dello 0,7%, il numero aveva raggiunto le 341.300 persone. Alla fine del quarto trimestre del 2021 il loro effettivo è poi passato a 359.000 (+5,2% in un anno). In confronto, il numero di persone occupate è dapprima diminuito di 17.200 unità (–0,3%) tra il 2019 e il 2020, per poi aumentare di 55.600 persone (+1,1%) tra il 2020 e il 2021, arrivando a 5,177 milioni.
Dominio della Francia, seguita dall’Italia
Nel quarto trimestre del 2022, il 56,3% della manodopera frontaliera straniera abitava in Francia, il 23,5% in Italia, il 17,1% in Germania, il 2,3% in Austria e lo 0,2% in Liechtenstein. Lo 0,8% dei frontalieri era domiciliato in un Paese non confinante con la Svizzera. Rispetto all’anno precedente, la variazione più marcata è stata osservata tra i lavoratori stranieri residenti in Francia (+15 900 persone; +8,0%).
Più della metà lavorano in tre Cantoni
Circa il 60% della forza lavoro frontaliera straniera si concentrava in tre Cantoni svizzeri: il 27,4% nel Cantone di Ginevra, il 20,4% in Ticino e il 10,8% nel Vaud. Considerando la loro quota sul totale degli impieghi, la situazione è diversa (statistica strutturale delle imprese, STATENT 2020). Il Cantone che ne conta di più è il Ticino con il 32,6%, seguito dai Cantoni di Ginevra (28,8%) e Giura (24,2%).
A novembre 2022, in Ticino i lavoratori frontalieri erano 77.732
Crescita nell’industria
Alla fine del quarto trimestre del 2022, la maggior parte dei frontalieri stranieri lavorava nel settore terziario (68,6%). Il 30,7% era attivo nel settore secondario e lo 0,7% nel settore primario. Nel settore secondario, una persona occupata su dieci era frontaliera (11,0%); per gli altri settori le quote corrispondenti erano del 6,4% per il terziario e del 2,0% per quello primario.
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