Per risolvare queste carenze nel comparti considerati chiave per l’econmia tedesca, il Governo ha avviato iniziative volte a stimolare lavoratori dalle aree balcaniche a spostarsi verso la Germania.
Non è solo la Svizzera ad avere difficoltà nel reperire nuova forza lavoro. Sono quasi 2 milioni i posti di lavoro che i tedeschi non riescono a coprire. I settori più afflitti da questa carenza sono quelli legati ai trasporti, al peronale aereo, ai servizi della ristorazione e al comparto assistenziale e sanitario.
Per risolvare queste carenze nel comparti considerati chiave per l’econmia tedesca, il Governo ha avviato iniziative volte a stimolare lavoratori dalle aree balcaniche a spostarsi verso la Germania.
Secondo l’Organizzazione tedesca per la cooperazione internazionale, nel Paese vivrebbero già poco più di 250 mila cittadini serbi.
Come speiga il giornale Euronews, i candidati interessati ai posti di lavoro devono soddisfare tre criteri su quattro: un’età inferiore ai 35 anni, un diploma o una formazione professionale riconosciuta dalla Germania, tre anni di esperienza professionale, conoscenze linguistiche o precedente residenza in Germania.
Il governo di Berlino ha quindi deciso di facilitare l’arrivo di immigrati che abbiano le caratteristiche richieste dalle aziende. Come cita il sito di invormazione Internazionale, sui siti di offerta di lavoro si trovano un’infinità di ricerche di personale come Receptionist, a tempo pieno, 2.300-2.700 euro lordi al mese, con 25 giorni di ferie all’anno.
Un esempio che rientra in un elenco senza fine di annunci simili. Nonostante le buone condizioni, le aziende hanno enormi difficoltà a trovare personale.
A gennaio le forze che sostengono la nuova colazione di Governo avevano previsto misure per attrarre specialisti dall’estero, alzando anche il salario minimo nazionale a 12 euro all’ora. Nel 2022 la forza lavoro in Germania è scesa di 300 mila unità quest’anno poiché più persone hanno lasciato il proprio impiego rispetto al numero di giovani che hanno fatto ingressio nel mercato del lavoro. Un saldo che nei prossimi anni potrebbe superare rapodamente le 650 mila unità.
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