Le donne rappresentano oltre l’80% del personale curante.
L’occasione della Giornata internazionale delle cure, che si celebra oggi venerdì 12 maggio, è servita da spunto ai sindacati per porre l’attenzione sulle conseguenze delle difficili condizioni di lavoro che causano carenza di personale in Svizzera.
A farne le spese, accanto alle lavoratrici e ai lavoratori, sono soprattutto le persone che hanno bisogno di assistenza.
"La giornata odierna è l’occasione per dare il giusto riconoscimento alle operatrici e agli operatori nel ramo delle cure per il loro lavoro e il loro impegno. Purtroppo, invece di partecipare ai festeggiamenti, il personale curante è nuovamente costretto a scendere in piazza" scrivono in una nota i rappresentanti del sindacato Unia.
La popolazione paga le conseguenze
A pagare il conto di queste difficili condizioni di lavoro sono le persone che hanno bisogno di cure di qualità. "A causa della carenza di personale, si dedica meno tempo alla cura dei pazienti e si commettono persino errori fatali. Inoltre, gli ospiti delle case di cura sono sedati con farmaci e nelle istituzioni sanitarie non vengono soppressi dei letti" commentano i sindacati.
Misure immediate
Oggi il personale curante richiama l’attenzione sulla situazione del sistema sociosanitario in tutta la Svizzera con marce, manifestazioni e walks of care e, come ha fatto in occasione della grande azione a favore delle cure dello scorso novembre, chiede l’attuazione di misure immediate.
Sciopero delle donne 2023
Le donne rappresentano oltre l’80% del personale curante. Se l’assistenza professionale verrà meno, saranno ancora più gravate perché dovranno farsi carico di un numero ancora maggiore di lavori di assistenza e cura. Anche per questo i sindacati sostengono lo sciopero delle donne del 14 giugno anche nel ramo delle cure.
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