Per Parmelin si può stare tranquilli: non ci saranno interruzioni di energia

Chiara De Carli

29/08/2022

29/08/2022 - 11:53

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C’è chi invita la popolazione a comprare legna per l’inverno, mentre i comuni spengono i lampioni e le FFS il grande orologio della stazione a Zurigo. Parmelin, invece, ha una visione più ottimistica.

Per Parmelin si può stare tranquilli: non ci saranno interruzioni di energia

Sarà sufficiente mantenere la temperatura più bassa in uffici e abitazioni il prossimo inverno. Poiché «Siamo ancora lontani dal voler chiudere il rubinetto del gas a chiunque», ha dichiarato il ministro dell’Economia, Guy Parmelin, in un’intervista rilasciata al Sonntags-Zeitung, sottolineando che l’obiettivo del governo «è evitare che ciò accada».
«Nel migliori dei casi, non ci sarà alcuna interruzione di energia», quanto piuttosto appelli al risparmio: uso di petrolio al posto del gas, e solo in caso di “estrema emergenza", limitazione di consumi. Settimana prossima, il Consiglio federale avvierà la consultazione di bozze di ordinanza su eventuali restrizioni e divieti. Il Governo adatterà poi i provvedimenti alla situazione in corso, ha spiegato il Parmelin,

Risparmi possibili solo con aiuto della popolazione

Il Ministro dell’Economia si è appellato poi alla volontà della popolazione: «A mio parere – ha aggiunto – è giustificabile imporre una temperatura ambiente più bassa. In fondo, ogni grado in meno riscaldato rappresenta almeno il 5% in meno di consumo energetico. Inoltre, le famiglie consumano il 40% del gas naturale in Svizzera per il riscaldamento. Tuttavia, il governo nazionale non introdurrà restrizioni o divieti "senza necessità"».

Attività delle imprese a rischio

Sul fronte delle imprese, intanto, le organizzazioni di categoria iniziano a mettere le mani avanti. Come Economiesuisse che ha puntualizzato la necessità di poter accedere nuovamente al lavoro ridotto senza complicazioni. Stando a quanto detto da Parmelin al SonntagsBlick, non sono esclusi interventi da parte della Confederazione, questione che sarà nuovamente affrontata dal Consiglio federale nelle prossime sedute.

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