Secondo l’Ufficio internazionale del lavoro, in Svizzera, il tasso di disoccupazione è sceso al 4,1%.
Il mercato del lavoro in Svizzera gode di buona salute. Lo comunica l’Ufficio federale di statistica, pubblicando nella giornata di oggi i dati relativi alla rilevazione sulla forza lavoro in Svizzera (RIFOS). Nel secondo trimestre di quest’anno, in Svizzera le persone occupate erano 5,116 milioni di persone, ovvero l’1,6% in più rispetto a maggio, giugno e luglio dell’anno scorso. Sono cresciute anche le ore di lavoro settimanali del 3%. E secondo la definizione dell’Ufficio internazionale del lavoro (Ilo), il tasso di disoccupazione è passato dal 5,0 al 4,1% in Svizzera e dal 7,2 al 6,0% nell’Unione europea (Ue).
Cresce, inoltre, l’occupazione sia per gli uomini, del 1,5%, che per le donne, dell’1,7%. Tra il primo e il secondo trimestre del 2022, una volta corretto secondo le variazioni stagionali, il numero di persone occupate presentava una progressione dello 0,2%.
Lavoratori svizzeri e stranieri
In aumento dello 0,1% il numero di lavoratori di nazionalità svizzera, mentre quello delle persone occupate di nazionalità straniera del 4,8%. Tra i lavoratori stranieri crescono, in modo più marcato, i titolari di un permesso di breve durata (permesso L, in Svizzera da meno di 12 mesi: +12,6%), seguito dall’aumento del numero di frontalieri (permesso G: +6,0%), da quello delle persone titolari di un permesso di dimora (permesso B o L, in Svizzera da dodici mesi o più: +5,6%) e da quello delle persone titolari di un permesso di domicilio (permesso C: +2,7%).
Disoccupazione in Svizzera e in Europa
Nel secondo trimestre del 2022, in Svizzera le persone che risultavano disoccupate ai sensi dell’ILO erano 201 mila, ovvero 45 mila in meno rispetto a un anno prima. Tra aprile e luglio di quest’anno i disoccupati ammontavano dunque al 4,1% della popolazione attiva, una quota inferiore dello 0,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Una volta corretto secondo le variazioni stagionali, il tasso di disoccupazione è diminuito di 0,1 punti percentuali rispetto al primo trimestre del 2022, passando dal 4,4 al 4,3%. Tra il secondo trimestre del 2021 e lo stesso trimestre del 2022, il tasso di disoccupazione è diminuito sia nell’UE, passando dal 7,2 al 6,0% sia nella zona euro (ZE19: dal 7,9 al 6,5%).
Disoccupazione per fasce d’età
In Svizzera, fra il secondo trimestre del 2021 e il secondo trimestre del 2022, il tasso di disoccupazione per i giovani dai 15 ai 24 anni, ai sensi dell’ILO ,è diminuito dall’8,3 al 6,9%. Nello stesso periodo, è calato anche nell’UE (dal 17,6 al 13,6%) e nella zona euro (ZE19: dal 17,8 al 13,5%).
Nella fascia d’età compresa tra i 25 e i 49 anni, il tasso di disoccupazione è passato dal 4,9% al 3,9%. Tra i 50 e i 64 anni, dal 4,6% al 3,8%. Più marcato è il calo della disoccupazione maschile che passa dal 4,9% al 3,8%, ma diminuisce anche per le donne, dal 5,2% al 4,4%.
Disoccupazione per titolo di studio
Sul fronte della formazione, il tasso di disoccupazione decresce per tutti i livelli: per le persone senza formazione postobbligatoria scende dal 9,7% all’8,4%; per le persone in possesso di una formazione di livello II, dal 5,0% al 3,7%; per le persone con formazione di livello terziario: dal 3,4% al 3,0%.
Disoccupazione per nazionalità
Per quanto riguarda la nazionalità: per gli svizzeri passa dal 3,5% al 3,1%; per gli stranieri dal 9,2% al 6,8%. Nel secondo trimestre del 2022, il tasso di disoccupazione ai sensi dell’ILO si è attestato al 5,0% tra le persone provenienti da Paesi dell’UE/AELS e all’11,2% tra quelle provenienti da Paesi terzi.
Quanto dura in media la disoccupazione?
Sempre nel secondo trimestre di quest’anno, il numero di persone disoccupate di lunga durata ai sensi dell’ILO (un anno o più) si attestava a quota 89 mila, in calo di 19 mila persone rispetto al secondo trimestre del 2021. La quota di persone disoccupate di lunga durata sul totale delle persone disoccupate è salita, passando dal 44,1 al 44,3%. Tuttavia, la durata mediana di disoccupazione è rimasta stabile a 280 giorni.
Lavoro a domicilio
Il 38,6% delle persone salariate ha lavorato a domicilio almeno occasionalmente, percentuale in calo di 4,9 punti rispetto al secondo trimestre del 2021 (43,5%). Nei settori «Informazione e comunicazione» (81,6%) e «Attività finanziarie e assicurative» (74,5%) le percentuali hanno raggiunto valori più elevati.
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