Quanti sono e chi sono i lavoratori stranieri in Svizzera?

Redazione

22 Agosto 2023 - 08:45

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La situazione degli 1,12 milioni di persone occupate straniere in Svizzera varia a seconda del loro Paese di origine. Le persone provenienti da determinati Stati dell’UE presentano tassi di occupazione elevati, pari o superiori all’85%, mentre per altri Paesi i tassi sono inferiori al 60% (Russia, Eritrea, Turchia).

Quanti sono e chi sono i lavoratori stranieri in Svizzera?

In Svizzera, al 31 dicembre 2021 le 25 nazionalità più rappresentate nella popolazione residente permanente erano le seguenti: Italia, Germania, Portogallo, Francia, Kosovo, Spagna, Turchia, Macedonia del Nord, Serbia, Austria, Regno Unito, Polonia, Bosnia e Erzegovina, Croazia, Ungheria, Romania, Sri Lanka, Eritrea, Brasile, Paesi Bassi, Slovacchia, Cina, Grecia, Stati Uniti e Russi.

Fascia di età dai 25 ai 64 anni

Nel periodo 2018-2022, il tasso di persone occupate nella fascia di età dai 25 ai 64 anni si attestava in media all’83,5%, pur variando notevolmente da una nazionalità all’altra tra quelle prese in esame. I tassi più elevati (85% o più) erano quelli relativi alle persone provenienti dall’area dell’UE (Germania: 89,9%; Austria: 89,5%; Slovacchia: 86,4%; Francia: 86,3%; Grecia: 85,0%). Anche le persone di nazionalità svizzera si contraddistinguono per un elevato tasso di partecipazione al mercato del lavoro (85,5%). I tassi più bassi (meno del 60%) sono quelli delle persone provenienti dalla Russia (59,0%), dall’Eritrea (59,2%) e dalla Turchia (59,8%).

Il 90% ha una formazione terziaria

Le persone occupate provenienti dagli Stati Uniti e dalla Russia sono quelle che dispongono più spesso di una formazione di livello terziario (risp. 92,5 e 87,8%), seguite da quelle provenienti dal Regno Unito (80,4%), dai Paesi Bassi (76,3%) e dalla Grecia (72,7%).
Nel caso delle persone di nazionalità svizzera, questo tasso è del 48,2%. Questo aspetto va spesso di pari passo con una professione altamente qualificata (dirigenti, professioni intellettuali e scientifiche e professioni tecniche intermedie). Le professioni altamente qualificate sono diffuse in particolare tra i lavoratori provenienti dagli Stati Uniti (88,6%), dal Regno Unito (83,6%), dai Paesi Bassi (80,8%) e dalla Russia (76,7%). Per le persone di nazionalità svizzera questo tasso è pari al 56,0%.

Le professioni meno qualificate

Delle persone occupate provenienti dallo Sri Lanka e dall’Eritrea, meno del 10% dispone di una formazione terziaria o esercita una professione altamente qualificata; rispetto alle altre nazionalità in esame svolgono invece più spesso professioni non qualificate (Sri Lanka: 47,5%; Eritrea: 37,5%). Quote relativamente elevate di professioni non qualificate si riscontrano anche tra le persone occupate provenienti dalla Macedonia del Nord (28,3%), dal Kosovo (24,4%), dal Brasile (23,7%), dal Portogallo (21,2%) e dalla Serbia (20,9%). Per le persone di nazionalità svizzera, il valore corrispondente è del 3,3%.

Donne a tempo parziale

Considerando l’insieme delle nazionalità in esame, le donne lavorano a tempo parziale più spesso degli uomini. La quota maggiore è quella delle donne provenienti dallo Sri Lanka (79,0%), seguita da quella delle donne provenienti dal Kosovo e dall’Eritrea (risp. 70,5 e 66,3%). Le Svizzere si piazzano al quarto posto (65,2%). Le quote di lavoro a tempo parziale più basse si attestano tra le donne provenienti dalla Grecia (30,8%) e dalla Romania (34,9%).

Chi occupa funzioni dirigenziali

Con una quota del 44,3%, le persone occupate provenienti dal Regno Unito sono quelle che in termini relativi ricoprono più spesso una funzione dirigenziale in qualità di lavoratori dipendenti, seguite da quelle provenienti dagli Stati Uniti (38,8%). Anche alcuni Stati dell’UE presentano quote elevate, pari a circa un terzo (Paesi Bassi e Grecia: 35,9% ognuno; Germania: 35,5%; Francia: 34,8%; Austria: 33,1%). Le persone occupate provenienti dall’Eritrea e dallo Sri Lanka ricoprono nettamente meno spesso una funzione dirigenziale (risp. 8,3 e 12,1%), mentre per i cittadini svizzeri tale percentuale è pari al 28,7%.

Condizioni di lavoro

I lavoratori dipendenti provenienti dal Regno Unito e dagli Stati Uniti sono quelli che beneficiano più spesso di orari di lavoro flessibili (risp. 65,9 e 64,7%), seguiti da quelli provenienti dai Paesi Bassi (62,5%) e dalla Russia (61,1%). Il dato corrispondente per le persone di nazionalità svizzera è del 51,2%. I lavoratori dipendenti provenienti dall’Eritrea e dallo Sri Lanka che beneficiano di orari di lavoro flessibili sono soltanto il 10% circa.
In termini relativi, le persone provenienti dall’Eritrea hanno più spesso un contratto a tempo determinato di durata inferiore a un anno (7,9%), così come quelle provenienti dal Brasile (5,5%). Per le persone con la cittadinanza svizzera, questa percentuale è del 2,0%. Anche la diffusione degli orari di lavoro atipici (lavoro regolare di sera, di notte o nel fine settimana) è molto eterogenea. Le quote maggiori si osservano per le persone occupate provenienti dallo Sri Lanka, seguite da quelle provenienti da Eritrea, Brasile, Serbia, Bosnia e Erzegovina e Slovacchia.

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