I tagli al personale riguardano tutti i settori: dal marketing, all’ingegneria, alla vendita. Si tratta del terzo taglio in sei mesi.
Inflazione, crisi energetica e spettro della recessione hanno mietuto molte vittime sul loro percorso. Tra i settori messi in ginocchio anche quello dei Personal Computer che ha da poco chiuso un’annata da dimenticare. Microsoft ha annunciato quest’oggi che ha avviato la procedura di licenziamento per 10’000 dipendenti, ovvero il 5% della sua forza lavoro, entro il prossimo 31 marzo, confermando di fatto le voci che da alcune ore erano in circolazione. I tagli peseranno per 1,2 miliardi di dollari all’anno e Microsoft va così ad aggiungersi alla lista delle big della Silincon Valley che hanno ridotto il proprio organico per fronteggiare le prospettive economiche più instabili.
Alphabet, Amazon e Salesforce sono le aziende tecnologiche che nelle scorse settimane avevano già deciso di ridurre il numero di persone.
Taglia in tutti i settori
Il portavoce di Microsoft, intervistato dalla Cnbc, ha dichiarato che i tagli riguarderanno tutti i settori: dal marketing, all’ingegneria, alle vendite.
In Usa i dipendenti che saranno lasciati a casa e che hanno diritto ad agevolazioni, riceveranno una liquidazione superiore al mercato e sei mesi di assistenza sanitaria e maturazione delle azioni. Il periodo di preavviso sarà di 60 giorni, ha precisato il ceo.
Prezzi dei pc in ascesa
Le motivazioni sono da ricondurre nella contrazione della domanda, arrivata a seguito del boom di richieste registrata nel periodo pandemico, quando imprese, scuole e agenzie governative avevano comprato pc per consentire il lavoro a distanza e tutelare dall’esposizione al coronavirus.
Nel corso di quest’anno, tuttavia, a causa dell’inflazione, dell’aumento del costo di trasporto e della difficoltà sulle catene di approvvigionamento, le aziende sono state indotte produrre più pc premium, contribuendo così ad alzare l’Asp, ovvero il prezzo di vendita medio. Con i prezzi sempre più in ascesa, le aziende hanno preferito non investire nel settore, facendo vivere alle big tech uno degli anni peggiori di sempre.
A luglio, l’azienda di Bill Gates aveva annunciato che avrebbe ridotto di circa l’1% il suo organico e in ottobre aveva fatto seguito un ulteriore taglio di un migliaio di lavoratori.
«Mentre abbiamo visto i clienti accelerare la loro spesa digitale durante la pandemia - ha commentato in una nota il ceo Satya Nadella, ora li vediamo ottimizzare la loro spesa digitale per fare di più con meno. Osserviamo inoltre che organizzazioni di ogni settore e area geografica sono cauti, dato che alcune parti del mondo sono in recessione e altre ne stanno prevedendo una» .
Il ceo si dice fiducioso
«Sono fiducioso, Microsoft ne uscirà forte e competitiva», ha poi aggiunto nello scritto rivolgendosi ai dipendenti.
Dopo l’annuncio, le azioni dell’azienda sono leggermente aumentate, all’avvio degli scambi a Wall Street, per poi precipitare alle 17.25 ora svizzera dell’1,26% a 237,16 dollari.Tra 6 giorni saranno resi noti gli utili trimestrali e Microsoft attende una crescita dei ricavi del 2% nel secondo trimestre fiscale. Se così fosse, sarebbe il tasso più basso dal 2016.
Gli ultimi licenziamenti 6 anni fa
I licenziamenti riportano indietro al 2017, quando l’azienda aveva tagliato un migliaio di dipendenti nell’ambito di un’ampia riorganizzazione delle sue unità di vendita. Precedentemente nel 2014, in seguito all’acquisizione di Nokia aveva tagliato 18 mila persone.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Iscriviti alla newsletter