La proposta sarà inviata al voto nelle prossime settimane.
Almeno il 40%. E’ la componente minima di donne che devono garantire anche le grandi aziende private norvegesi non quotate nei consigli di amministrazione.
A darne notizia è la Reuters, anticipando la proposta di legge presentata in Norvegia. Già nel 2005 il Paese nordico era stato il primo al mondo ad aver inserito una "quota di genere" del 40% nei consigli di amministrazione delle società quotate. Ora però, il Governo di Osla compie un passo ulteriore. Come riporta l’agenzia internazionale Reuters, il direttivo ha raccomandato che anche le grandi aziende private}, e non solo quelle quotate, abbiano una componente femmibile di almeno il 40%. La proposta non avrebbe alcuna validità sulle società più piccole e se fosse approvata interesserebbe meno del 7% delle aziende private del Paese.
La situazione in Svizzera
Nel nostro Paese, la differenza tra uomini e donne nell’ambiente di lavoro è ancora alta, a cominciare dagli stipendi. Si calcola che in Svizzera le donne guadagnano in media il 18% in meno rispetto ai loro colleghi uomini. Il comparto in cui il fenomeno appare più rilevante è quello privato. Qui, il divario retributivo di genere è rimasto sostanzialmente stabile nel tempo: nel 2020 la differenza era del 19,5%, in aumento rispetto al 19,6% del 2018. Il gap varia da settore a settore. Per esempio, nel comparto dell’ospitalità, la differenza dei salari tra i due generi si attesta sull’8,7%, mentre nella vendita al dettaglio si sale al 17,3%. Peggio va nell’industria meccanica dove la differenza raggiunge il 21,5%, per non parlare del settore creditizio e assicurativo con il 32,4%.
Il richamo delle Nazioni Unite
A ottobre il comitato di esperte ed esperti delle Nazioni Unite aveva pubblicato una settantina di raccomandazioni per l’attuazione in Svizzera della Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna. Per la quarta volta dal 2001, il comitato ha esaminato l’attuazione in Svizzera della Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna (CEDAW). Dopo che il nostro Paese gli aveva illustrato il 21 ottobre 2022 a Ginevra i progressi e le criticità nella lotta contro la discriminazione delle donne, il Comitato ha proposto un elenco di nuove raccomandazioni.
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