Nella seduta di il Consiglio federale ha adottato il rapporto sulla retribuzione e sul pensionamento dei magistrati adempiendo a un postulato del consigliere agli Stati, Peter Hegglin.
Secondo la legge federale sulla previdenza professionale, i magistrati della Confederazione in carica non sono assoggettati all’assicurazione obbligatoria. Finito il proprio mandato quindi, possono ricevere una pensione annua pari alla metà della retribuzione annuale.
Le alternative
Il Consiglio federale ha pensato di introdurre alternative alla pensione nel settore della previdenza professionale. C’è la possibilità che gli ex magistrati siano integrati nella previdenza professionale - ad esempio con un’assicurazione nel "piano per i quadri della Confederazione" di PUBLICA.
In questo modo non sarebbe garantita in misura sufficiente la copertura finanziaria nell’ammontare attuale. Il capitale necessario per una pensione pari a quella attuale, non potrebbe essere accumulato negli anni di attività di carriera di un magistrato.
Il rapporto illustra anche le decisioni di principio che il Parlamento dovrebbe adottare, se dovesse essere cambiato il sistema di pensionamento dei magistrati. Bisognerà infatti decidere se mantenere il livello di copertura finanziaria attuale o se introdurre anche per i magistrati il risparmio di vecchiaia individuale nella previdenza professionale. Questa opzione potrebbe portare gli ex magistrati ad avere rendite di vecchiaia più basse e a importi differenti.
Il rapporto tratta anche l’argomento della partecipazione del datore di lavoro ai costi della previdenza professionale, soffermandosi inoltre sull’età in cui i magistrati possono andare in pensione. E ancora il rapporto esamina la questione "eventuali prestazioni transitorie sotto forma di prosecuzione del versamento del salario o rendite temporanee in caso di dimissioni prima del raggiungimento dell’età pensionabile".
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Iscriviti alla newsletter