Così il Covid ha alzato i prezzi delle case: +20% a Zurigo, fra le tre città più care al mondo (e più a rischio)

Sara Bracchetti

12 Ottobre 2022 - 12:38

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La bolla immobiliare è più che una minaccia secondo uno studio di Ubs. Nei guai anche Ginevra, dove comprare casa è incompatibile con i tassi si interesse attuali.

Così il Covid ha alzato i prezzi delle case: +20% a Zurigo, fra le tre città più care al mondo (e più a rischio)

Solo a Toronto e Francoforte si paga di più, giurano le statistiche. Ma la Svizzera occupa a ruota il terzo gradino del podio, fra i Paesi con le case più care e inaccessibili. Ad aggiudicarsi il primato elvetico è la città di Zurigo, che ormai da anni offre i prezzi più alti al mondo - e adesso è a serio rischio di bolla immobiliare.

Rapporto disequilibrato fra affitti e acquisti

Complice, per l’ennesima volta, la pandemia, origine di ogni male che dal 2020 si è amplificato. Dall’inizio del Covid, i prezzi delle case a Zurigo sono infatti incrementati di un impressionante 20%, ha spiegato Mathias Holzhey, head of Swiss Real Estate, nel corso della presentazione dello studio annuale di Ubs Wealth Management "Global Real Estate Bubble Index 2022". Segnalando come, però, il rapporto tra prezzi di acquisto e affitti sia sceso in maniera disequilibrata, mettendo il mercato in serio pericolo.

Una possibile correzione naturale dei prezzi

Non va granché meglio a Ginevra, al 15 ° posto tra le venticinque grandi città prese in esame: qui comprare casa avrebbe raggiunto livelli incompatibili con i tassi di interesse attuali. Ciò nonostante, ha sottolineato Holzhey, non sarebbe indispensabile un’imminente correzione dei prezzi: l’incremento anzi dei tassi di interesse potrebbe portare a una correzione "naturale" dei prezzi, ha specificato. Anche la crescita costante della popolazione nell’area di Zurigo potrebbe essere d’aiuto a una normalizzazione graduale.

Incremento medio del 10%: il più alto dal 2007

Certo è che la Svizzera si colloca in una fascia molto delicata, all’interno di una rosa di metropoli prese in esame dove l’accelerazione media dei prezzi, da metà 2021 a metà 2022, è stata del 10%: il più alto tasso dal 2007, afferma l’economista Maciej Skoczek. A fare eccezione, fra i grandi nomi, solo Parigi, Hong Kong e Stoccolma, dove i prezzi degli immobili sono scesi.

San Paolo per la prima volta nel novero

Eppure anche Hong Kong, insieme a Monaco, Vancouver, Amsterdam, Tel Aviv e Tokyo sono in forte difficoltà e a rischio evidente. Sopravvalutati i mercati immobiliari di Stoccolma, Parigi e Sydney, Londra, Madrid e Singapore, così come le città degli Stati Uniti. Apprezzata anche San Paolo, per la prima volta nella lista, con Milano, Varsavia e Dubai.

L’incognita del mercato del lavoro

Fra gli altri dati interessanti dello studio, un incremento dei prezzi cinque volte più veloce dei redditi reali e degli affitti negli ultimi dieci anni e il raddoppio dei tassi di interesse ipotecari rispetto alla metà del 2021. Holzhey ha sottolineato come anche l’aumento dei tassi di interesse, l’inflazione e la chiusura di attività abbiano ridotto il potere d’acquisto e, dunque, la domanda di alloggi. Si attende una correzione dei prezzi nelle città con rating molto elevato, ha concluso, nel caso nel remoto in cui il mercato del lavoro dovesse peggiorare.

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