Nel mercato europeo si registra un -25% a dicembre. Anche il prezzo del gas naturale è al livello più basso dall’inizio della guerra, ma per avere effetti in bolletta bisognerà attendere ancora un po’.
Saranno i venti di pace che cominciano a soffiare, o almeno pare. La trasferta di Zelensky negli Stati Uniti; l’idea che i colloqui possano iniziare e portare qualche frutto buono, come si diceva settimane fa, indicando questa primavera come limite ultimo per dare un taglio alla guerra. Fatto sta che il prezzo dell’energia in Europa scende, probabile riflesso sui mercati di una situazione politica che apre spiragli. A dicembre il prezzo dell’elettricità è calato del 25% e, secondo le stime, la nuova quota di circa 50 centesimi a Kwh dovrebbe rimanere attuale almeno per il prossimo trimestre.
L’apparente contraddizione del gas: +20%
Sarà anche l’effetto dell’accordo europeo, teso a portare al ribasso le tariffe al consumo, ma ancora senza conseguenze su un prezzo del gas che viaggia a rialzo del 20%. Una contraddizione che potrebbe però attenuarsi nelle prossime settimane, grazie alle contromisure decise dai ministri dell’Energia e al price cap fissato, dopo lunghe trattative e aspro disaccordo fra i Paesi dell’Ue, prima di Natale. I tempi sono maturi; bisognerà però attendere il 15 febbraio per l’entrata in vigore di un meccanismo che si attiverà in casi estremi. Il tetto sarà applicato infatti solo nel caso in cui, per tre giorni consecutivi, il prezzo dovesse superare i 180 euro per megawattora, ma già la sola possibilità potrebbe produrre sui mercati con qualche anticipo.
Il ritorno al passato del contratto futures TTF
Non è un caso, infatti, se proprio da qualche giorno si assista a un allentamento e il gas naturale europeo proceda al ribasso. Lo scorso mercoledì, infatti, il contratto futures TTF per il gas naturale olandese è sceso a 76,18 euro per megawattora: un numero che riporta indietro nel tempo, a quando la guerra in Ucraina era ancora una minaccia. Un prezzo mai così basso, per dirla con parole povere, dall’inizio del conflitto, lontanissimo dal massimo storico di 345 euro che aveva raggiunto in estate, dopo l’arresto della fornitura dalla Russia.
L’aiuto delle temperature e dell’eolico
Adesso, invece, sono le temperature miti in particolare a giocare a favore; anche la produzione di energia eolica, che parimenti ha rallentato il consumo di gas, è un elemento significativo in questo oscillare del prezzo verso il basso che, prima o poi, dovrebbe sentirsi anche in bolletta. La Germania, intanto, è tornata a essere un centro importante di stoccaggio: ieri i livelli raggiungevano i 218,1 terawattora, pari all’88,62% del massimo possibile.
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