Mente in Gran Bretagna la popolazione si mobilita per lo sciopero più importante del secolo, negli Stati Uniti 1 famiglia su 6 non riesce a stare al passo con i pagamenti di bollette troppo care.
La pandemia aveva colpito già a sufficienza le famiglie americane. Chi camminava sul filo del rasoio, per via di un lavoro precario, aveva visto venir meno la sua unica fonte di reddito, da un giorno con l’altro. E proprio ora, quando le persone pensavano di poter risollevare la testa e tornare a respirare, l’onda inflazionistica ha portato i prezzi energetici alle stelle. Mese dopo mese, le bollette sono diventate più care, costringendo 1 famiglia americana su 6, ovvero circa 20 milioni in tutti gli Stati Uniti, a scegliere tra cibo, alloggio ed elettricità. Ecco dunque che, nell’estate torrida e secca del 2022, con temperature medie di 35º C, tra aria condizionata e tetto sulla casa, le persone hanno deciso di mantenere il bene più importante e di rimanere indietro con il pagamento ai fornitori di energia. Lo racconta Bloomberg in un’inchiesta, in cui spiega come sulla testa dei cittadini americane ora penda una montagna di bollette insolute, una spada di Damocle pronta a lasciare senza elettricità milioni di utenze.
Peggior crisi energetica della storia
Secondo la National Energy Assistance Directors Association è la peggior crisi mai documentata, caratterizzata dall’impennata vertiginosa di prezzi di gas ed elettricità, A luglio, il prezzo medio dell’elettricità è rimbalzato del 15% rispetto all’anno precedente, un aumento che non si vedeva almeno dal 2006 che ha portato le bollette a raddoppiare: ogni mese, mediamente, si spendono $240. Considerando che, in un’ottica di mercato libero, è difficile per i fornitori applicare immediatamente i costi elevati del carburante, è facile intuire che i prezzi sono destinati ad aumentare ancora.
Insoluti in aumento
Gli utenti che non pagano l’elettricità sono sempre di più, dunque. A confermarlo anche i dati della Pacific Gas and Electric Company (PG&E Corp). della California che, da febbraio 2020, ha registrato un aumento di oltre il 40% nel ritardo dei pagamenti da parte di clienti residenziali. Per il Public Service Enterprise Group del New Jersey, da marzo sono aumentati del 30% i clienti con almeno 90 giorni di ritardo.
Secondo la National Energy Assistance Directors Association (Neada), le famiglie statunitensi devono in tutto circa 16 miliardi di dollari in bollette energetiche, non pagate. Ovvero il doppio del totale pre-pandemia.
In America, insomma, inizia a farsi sentire il problema che affligge l’Europa già dall’estate 2021. Nel frattempo, crescono gli appelli rivolti a Stati e governo federale. È il caso di un gruppo bipartisan, composto da 60 rappresentanti e senatori statunitensi che a inizio agosto ha chiesto finanziamenti di emergenza per oltre i 4 miliardi di dollari stanziati per l’anno fiscale 2023. Tra i primi Stati a rispondere la California che ha stanziato 1,4 miliardi di dollari per fronteggiare le difficoltà dei cittadini.
La Germania impone una tassa sul gas
Dall’altra parte dell’oceano, intanto, il governo tedesco ha imposto una tassa sul consumo di gas che causerà un incremento dei costi di 500 euro all’anno; il tutto per tentare di salvare alcune utility che oggi sono schiacciate dai prezzi del gas promessi ai clienti e costi del mercato, esplosi dopo le sanzioni contro la Russia.
In UK energia più cara che mai
In Gran Bretagna, invece, il governo ha deciso di garantire alle famiglie uno sconto complessivo di 400 sterline (circa 450 franchi) sulle bollette, distribuendolo tra ottobre 2022 e marzo 2023. Nonostante questo i prezzi stanno aumentando a dismisura e le famiglie inglesi iniziano a protestare. Più di 100 mila persone, infatti, hanno firmato l’impegno assunto dalla campagna di disobbedienza civile Don’t Pay UK, nata con lo scopo di annullare i pagamenti energetici di un milione di utenze con addebito diretto, a partire da ottobre.
La Russia esporta petrolio in Asia
Anche in Asia si combatte contro il caro vita. In Giappone e Thailandia, prezzi dell’elettricità e carburante sono alle stelle. Pakistan e Bangladesh stanno soffrendo per continui blackout e costi dell’energia in aumento. Mentre la Russia sta cercando di trovare nuovi canali di vendita alternativi per il suo greggio, per sopperire alla mancanza di richiesta del mercato europeo. Secondo i dati preliminari di Vortexa, società che fornisce dati sulle operazioni globali di petrolio, ad agosto le esportazioni di nafta russa sono aumentate verso il continente dell’84% a circa 130 mila barili al giorno rispetto a luglio.
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