Pochi minuti di ritardo in galleria per ridurre i consumi in misura notevole. Secondo l’associazione dei macchinisti, sarebbe utile anche lasciare fermi (e freddi) i convogli che viaggiano vuoti.
Ma se tutto o quasi, alla fine, dipendesse dai treni? E non tanto dalla buona volontà di amministrazioni e privati cittadini, chiamati a risparmiare nel loro relativo piccolo per ridurre di un poco i consumi generali di energia, in tempi in cui si narra di carenza imminente? Pare sia proprio così: secondo l’associazione dei macchinisti, le imprese ferroviarie elvetiche potrebbero risparmiare addirittura il 30% di elettricità, se solo i treni espressi riducessero la velocità in galleria.
Quaranta chilometri in meno al San Gottardo
Altro che vetrine dei negozi, insegne al neon, luci del salotto da tenere spente il più a lungo possibile per risicare percentuali che resterebbero sotto le due cifre. Molto più facile, molto meno doloroso: basterebbe togliere 40 km/h per avere risultati parecchio più significativi. Perché «i viaggi dei treni espressi a 200 o 230 chilometri all’ora attraverso le gallerie di base del San Gottardo, del Lötschberg e del Ceneri richiedono enormi quantità di energia», scrive l’associazione nella propria newsletter, offrendo spunto a una soluzione parziale ma robusta al problema di cui si parla da mesi e con urgenza sempre maggiore. Centosessanta invece di 200: e pazienza se poi il viaggio diventa più lungo. In fondo si tratta solo di pochi minuti di ritardo sulla tabella di marcia; nella galleria del San Gottardo, per esempio, sarebbero quattro appena.
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Lasciare le carrozze vuote nei depositi
Le potenzialità di risparmio del trasporto ferroviario, però, non si limiterebbero alla velocità. Ci sono il raffreddamento e il riscaldamento delle carrozze, talora eccessivi oppure garantiti anche su convogli vuoti. Circoscrivere il condizionamento a quelli effettivamente in uso, lasciando fermi i vagori inutili nelle ore non di punta o di notte, potrebbe garantire una riduzione dei consumi del 20%, dicono i macchinisti.
Anche il modo di guidare conta
Che aggiungere poi al riguardo della cosiddetta guida ecologica? Uno stile di conduzione dei convogli ponderato potrebbe peraltro assicurare anche un risparmio economico alle Ferrovie federali svizzere, che, dal canto loro, hanno già sviluppato diversi scenari di risparmio. Si fa affidamento su un calcolo matematico banale: per salvare il 10% di elettricità, la fornitura dovrebbe essere ridotta del 20%.
Le Ffs consumano il 5% di elettricità totale
Una misura che, secondo il ceo Vincent Ducrot, sarebbe bene fosse presa non tanto dall’azienda, quanto "imposta" da Confederazione e Cantoni. Sbagliato però concentrare l’attenzione solo sui treni: anche gli uffici dovrebbero essere considerati all’interno di un quadro di risparmio energetico completo. Limitare all’indispensabile il consumo di luce e gas per il riscaldamento in tutti gli spazi targati Ffs potrebbe tradursi in numeri importanti per la collettività. Basti pensare che alle ferrovie in Svizzera, che comprendono anche impianti di risalita, tram e filobus, si attribuisce ben il 5% dei consumi complessivi di elettricità.
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