Situazione allarmante per i tagli al personale applicati durante la pandemia. Si annuncia un’estate molto difficile per il trasporto aereo.
E’ stata una domenica di passione quella appena trascorsa, per migliaia di persone che avevano programmato di spostarsi con un volo aereo partendo dall’Italia
Disagi in Italia
Cancellazioni e ritardi hanno costretto a terra migliaia di viaggiatori diretti verso le destinazioni europee.
Alla base dei disagio, lo sciopero delle principali compagnie low cost dalle 14 alle 18 di domenica, al quale si è aggiunta la protesta dei controllori di volo per il rinnovo del contratto e del personale della vigilanza privata e di sicurezza degli scali.
A ridurre il disagio, l’ampio anticipo con il quale le autorità italiane avevano annunciato la protesta; una cautela che ha permesso ai viaggiatori di organizzarsi per tempo.
Heathrow in panne
La situazione rilevata ieri in Italia non è isolata. In Inghilterra, a Heathrow, tra i principali hub europei, nei giorni scorsi sono rimasti in aeroporto molti viaggiatori a causa della carenza del personale, con le compagnie low cost senza equipaggi e risorse di terra ridotte ai minimi termini dopo i tagli legati applicati per la pandemia. A metà luglio l’aeroporto di Londra segnava già 16 mila voli cancellati per agosto, costringendo lo scalo a chiedere alle compagnie di non vendere più biglietti per l’estate. Non una novità, dopo che ad aprile anche l’aeroporto di Amsterdam Schipol aveva rivolto alle compagnie una richiesta analoga, per la mancanza di personale.
Compagnie e scali nel caos
Lufthansa, compagnia nazionale tedesca, ha cancellato circa 2.000 voli fino a fine agosto a Francoforte e Monaco.
Anche British Airways, costretta al taglio di migliaia di voli estivi, ha annunciato che terrà a terra sei aerei al giorno.
La situazione di disagio sta affliggendo gran parte degli aeroporti. A luglio, nell’aeroporto di Zaventem a Bruxelles, il 72% dei voli è risultato in ritardo, a Francoforte il 68% in Germania e da Eindhoven nei Paesi Bassi il 67%.
Difficile pensare che la situazione possa trovare una soluzione nel breve periodo. Secondo gli esperti serviranno almeno due-tre anni prima che i voli a lungo raggio possano tornare ai livelli pre-pandemia,
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