Alle 11.30 inizierà la manifestazione, attesa la protesta davanti alla sede della Ssic.
Si prospetta una giornata in fermento quella di oggi nel Cantone di Zurigo. Dalle 6 di questa mattina, è iniziato lo sciopero dei lavoratori edili che hanno sospeso le loro attività nei cantieri. Annunciato martedì dai sindacati Unia e Syna, lo scopo di oggi è manifestare davanti alla sede dalla Società svizzera degli impresari costruttori (Ssic), nell’ambito della trattativa del Contratto nazionale mantello (Cnm). Le proteste, in queste settimane, si sono susseguite in modo massiccio: prima coinvolgendo gli operai di tutta la Confederazione e poi ponendo particolare attenzione dapprima alla Svizzera Romanda e ora al Canton Zurigo.
Attesa la protesta davanti alla Ssic
«I cantieri sono fermi in tutto il cantone dalle 6 del mattino», ha affermato di prima mattina il sindacato Unia ai media. La strategia portata avanti da operai e sindacati a seguito delle richieste esagerate fatte dai capomastri e dalle crescenti pressioni sui cantieri, spiega Unia.
A partire dalle 11.30 a Zurigo, inizierà la sfilata dei manifestanti che, in corteo, si recheranno davanti alla sede dell’associazione dei costruttori.
Una settimana ricca di scioperi
Nel corso di questa settimana, lunedì e martedì, la protesta ha coinvolto migliaia di lavoratori edili nella Svizzera occidentale. Erano più di 7 mila gli operai che hanno marciato per le strade di Ginevra, Losanna, Friburgo, La Chaux-de-Fonds e Delémont. Il giorno seguente si sono concentrati a Losanna.
Le motivazioni retrostanti al dissenso sono le condizioni proposte dalla Ssic che chiedono l’estensione del monte ore lavorativo settimanale fino a 58 ore, giornate da 12 ore e aumenti salariali solo a fronte dell’accettazione di esse. Condizioni che per i lavoratori sono tutt’altro che vantaggiose, dicono i sindacati. Il contratto scade a fine anno e nonostante sei round di negoziati, le parti sociali non hanno ancora raggiunto un accordo. Se non dovesse essere raggiunto un concordato, si tradurrebbe in un fallimento.
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Dal canto suo, la Società svizzera impresari costruttori ritiene che lo sciopero violi l’obbligo di pace. Le manifestazioni si stanno svolgendo in un momento in cui la settima tornata di negoziati tra le parti è ancora in sospeso.
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