Secondo i numeri prodotti dall’dell’Ufficio federale di statistica il lavoro settimanale effettivo dei dipendenti a tempo pieno è diminuito mediamente di 59 minuti, attestandosi a 39 ore e 59 minuti.
Tra il 2021 e il 2022 il numero totale di ore lavorate dall’insieme delle persone occupate in Svizzera è aumentato dell’1,3%, ristabilendo così i livelli precedenti alla pandemia di COVID-19 (2019-2021: +0,2%). L’incremento è dovuto alla crescita del numero di impieghi (+1,5%), compensato in parte da un calo della durata annua effettiva del lavoro per impiego (-0,2%). La contrazione di quest’ultima è da ricondurre alla riduzione del numero di giorni lavorati (-1,3%): nel 2022 ci sono stati più giorni festivi che cadevano durante un giorno lavorativo ed è stato preso un numero superiore di giorni di ferie.
Un’ora in meno in cinque anni
L’aspetto interessante riguarda l’andamento dell’orario di lavoro settimanale. Tra il 2017 e il 2022, la durata settimanale effettiva del lavoro dei dipendenti a tempo pieno (tolti quelli proprietari della loro impresa) si è ridotta di 59 minuti, attestandosi a 39 ore e 59 minuti. Questo si spiega con una contrazione della durata settimanale contrattuale di lavoro (-10 min., attestatosi a 41 ore e 43 min.), un calo della durata settimanale di lavoro straordinario (-15 min., a 40 min.) e a un aumento della durata settimanale delle assenze (+33 min., a 2 ore e 25 min.). Nello stesso periodo il numero di settimane di ferie è passato da 5,1 a 5,2 all’anno, ovvero un aumento di 0,2 giorni. I dipendenti dai 20 ai 49 anni dispongono di 5,0 settimane di ferie contro le 5,4 dei dipendenti dai 15 ai 19 anni e le 5,6 di quelli dai 50 ai 64 anni.
Dove si continua a lavorare di più
I dipendenti a tempo pieno del settore primario - agricoltura, pesca, allevamento, silvicoltura - sono quelli che presentano il carico di lavoro settimanale più elevato (durata effettiva di 44 ore e 58 min.). Seguono i rami «Attività finanziarie e assicurative» (41 ore e 23 min.), «Attività professionali, scientifiche e tecniche» (40 ore e 47 min.) e «Attività artistiche, di intrattenimento, presso economie domestiche, altro» (40 ore e 14 min.). Le durate effettive meno lunghe sono state registrate nei rami «Attività immobiliari e amministrative» (39 ore e 19 min.) e «servizi di alloggio e ristorazione» (39 ore e 23 min.).
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Aumento delle assenze
Tra il 2021 e il 2022 è aumentata la durata annua media delle assenze causate da problemi di salute (malattia/infortunio). I numeri attestano un passaggio da 53 a 64 ore per impiego. La durata annua delle assenze a causa del lavoro ridotto dei dipendenti è invece diminuita in modo molto netto (da 33 a 2 ore). Le assenze per obblighi militari o civili, per congedo maternità e per motivi personali o familiari sono leggermente diminuite. In calo anche le assenze per «altri motivi» come la quarantena o le restrizioni dell’attività dei lavoratori indipendenti durante la pandemia di COVID-19), passate da 24 a 17 ore per impiego.
La Svizzera a confronto in Europa
Fatti i debiti rapporti, la durata settimanale effettiva di lavoro dei dipendenti a tempo pieno ammontava in Svizzera a 42 ore e 44 minuti, collocandola in testa rispetto ai Paesi dell’UE/AELS, davanti alla Romania (40 ore e 3 min.). Il Belgio (36 ore e 27 min.) e la Finlandia (36 ore e 35 min.) hanno registrato la durata meno lunga. La durata media di ore lavorate nell’UE era di 38 ore e 20 minuti.
Con 35 ore e 45 minuti la Svizzera, considerando l’insieme delle persone occupate, si colloca tuttavia tra i Paesi che nel 2022 avevano le durate di lavoro settimanali effettive minori, e questo a causa della forte proporzione di persone occupate a tempo parziale. La durata più elevata e quella più bassa sono state osservate in Grecia (39 ore e 41 min.) e nei Paesi Bassi (30 ore e 50 min.), per una media in seno all’UE di 35 ore e 56 minuti.
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