Secondo quanto riferito da UNIA, il prossimo matrimonio e l’alta probabilità di una gravidanza avrebbero fatto sfumare la possibilità di una promozione per una dipendente. Ecco la sua storia.
Dopo diversi mesi, il Tribunale regionale di Littoral e Val-de-Travers nel Cantone di Neuchâtel, il 7 febbraio 2022 ha emesso una sentenza che riconosce la discriminazione subita da un ex dipendente di McDonald’s. Una decisione questa ottenuta grazie al coraggio dimostrato da una donna determinata, sostenuta nella sua lotta da Unia.
Il caso
Il Tribunale ha riconosciuto che l’ex dipendente era stata vittima di discriminazione a causa del suo genere. La dipendente, sostenuta dal sindacato Unia, aveva reagito al suo datore di lavoro che le aveva rifiutato una posizione dirigenziale a causa del suo imminente matrimonio e di un presunto "rischio" di congedo di maternità.
Nel 2019 la donna aveva ottenuto una promozione alla qualifica di "formatrice". In quell’occasione, la dipendente aveva espresso l’interesse ad avanzare verso una posizione manageriale. Secondo quanto riferito da UNIA, il suo prossimo matrimonio e l’alta probabilità di una gravidanza avrebbero fatto sfumare questa opportunità.
Il commento di Unia
"Avviare una procedura e ottenere il riconoscimento delle discriminazioni subite in base al genere è un vero percorso ad ostacoli - si legge nella nota diffusa da UNIA -. Con tenacia esemplare, questa dipendente ha lottato perché la discriminazione di cui era stata vittima fosse riconosciuta. Le è stato riconosciuto un risarcimento per il danno subito. Al di là della sua esperienza, questa donna dà voce a tante altre, troppo spesso disarmate, che devono affrontare discriminazioni così banali sul posto di lavoro".
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