Con la pubblicazione dell’edizione 2023 di "Scuola a tutto campo", si possono analizzare gli indicatori aggiornati del sistema scolastico ticinese.
Il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) e il Dipartimento formazione e apprendimento (DFA) della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI) hanno presentato martedì mattina la quinta edizione di “Scuola a tutto campo. Indicatori del sistema educativo ticinese”. Il volume raccoglie ogni quattro anni una base di dati affidabili per informare l’opinione pubblica, il mondo della scuola e la politica, e per promuovere una riflessione sul sistema educativo che possa guidarne il continuo miglioramento.
Gli indicatori sullo stato del sistema scolastico
L’edizione 2023 di "Scuola a tutto campo" si articola in sette campi tematici. Ogni campo presenta una serie di indicatori basati su dati quantitativi primari e secondari. Ciascuno di questi permette di approfondire aspetti specifici che caratterizzano il sistema educativo e le sue finalità, fra cui le competenze acquisite dalle persone in formazione, la loro progressione all’interno del sistema, il divario educativo, la selettività, l’inclusione, il benessere, l’innovazione, le pratiche didattiche, le basi legali e le risorse umane e finanziarie.
Alla conferenza di presentazione sono intervenuti il direttore del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport Manuele Bertoli, il direttore generale della SUPSI Franco Gervasoni e i curatori dell’ultima edizione di Scuola a tutto campo, Luciana Castelli e Andrea Plata (Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi, SUPSI-DFA).
Poca disparità di genere e insegnati dalla mentalità aperta
Il volume mette in luce un quadro complessivamente positivo dello stato di salute della Scuola ticinese e, al tempo stesso, evidenzia alcuni possibili elementi di preoccupazione. Il divario educativo tra le allieve e gli allievi si conferma contenuto, soprattutto se comparato con quello di altri cantoni, senza che questo pregiudichi il raggiungimento dei traguardi di competenza definiti nell’ambito del Concordato HarmoS. Questo aspetto è evidenziato anche dai risultati dell’indagine PISA che situano il Ticino nelle prime posizioni delle classifiche intercantonali negli ambiti indagati.
Altri indicatori indubbiamente positivi sono l’apertura degli insegnanti all’innovazione didattica e alla formazione continua, il buon livello di benessere della maggior parte degli operatori scolastici, l’attrattiva della professione-docente e un sistema di aiuti allo studio equo ed efficace.
Il divario economico-sociale e lo stress per i docenti
Per ciò che concerne gli aspetti più critici, vi è il fatto che, pur nel contesto di relativa equità evidenziato in precedenza, gli allievi di origine straniera e quelli provenienti dai ceti meno abbienti ottengono, in particolare durante la Scuola media, risultati scolastici significativamente inferiori alla media cantonale. È possibile, inoltre, segnalare la scarsa attrattiva esercitata dalla professione di direttore di istituto scolastico, ciò che può comportare dei problemi nella selezione di questi quadri fondamentali per il funzionamento del sistema educativo.
Meritevole di approfondimento è anche il peggioramento dello stato di salute auto-percepito dalle allieve e dagli allievi all’avanzare dell’età e la presenza, seppur contenuta, di docenti che manifestano livelli di esaurimento fisico ed emotivo al di sopra della soglia di vigilanza.
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