La pandemia sembra essere alle spalle, ma non siamo più tornati a fare quello che eravamo soliti fare in tempi pre-Covid: per vedere un film sul grande schermo o per un pranzo fuori oggi si spende parecchio meno di un paio di anni fa.
Nessuna sorpresa: i tempi del Covid hanno cambiato le abitudini di acquisto delle famiglie elvetiche, vuoi nelle maniere, vuoi nelle tipologie dei beni di consumo e le relative quantità. Il ricorso più frequente agli shop online, la rinuncia a prodotti divenuti improvvisamente inutili o a servizi indisponibili sono solo pochi esempi facili per dire che, durante la pandemia, sembrava di essere un altro popolo. Adesso che tutto sembra alle spalle, per i prossimi mesi almeno, diventa interessante capire nel dettaglio che cosa era cambiato, nel nostro modo di vivere e comprare. E che cosa resta.
Un campione di 900 famiglie
A dare risposte utili è l’indagine sul budget delle economie domestiche, esaminati su archi temporali di un trimestre negli anni 2015-17 e, successivamente, in ciascuno degli anni 2020, 2021 e 2022 interessati dalla pandemia. Stime non scientificamente affidabili, per ammissione degli stessi esecutori, dato il campione abbastanza ristretto utilizzato - 900 economie domestiche per tutta la Svizzera -, ma comunque capaci di dare un’idea di come le restrizioni imposte abbiano lasciato tracce nel passato, e nel presente pure, su budget e consumi effettivi.
Dimezzata la spesa per la cultura
Tre i campi di indagine che hanno segnalato le maggiore differenze. La cultura, anzitutto, divenuta superflua nell’immaginario collettivo e nelle opportunità di coltivarla: la chiusura delle strutture ha drasticamente ridotto la fruizione. Eloquente il caso dei cinema, con una spesa media mensile compresa fra i 3 e i 6 franchi nel 2015-17 - il valore più basso nel secondo trimestre e il più alto nel quarto - e scesa a zero nel secondo trimestre 2020, per restare sempre e nettamente sotto ai 2 franchi fino al terzo trimestre 2021, quando si è tornati alla soglia dei 3 franchi. Senza, però, più superarla: i 6 franchi del tempo pre-Covid sono solo un ricordo.
Fa eccezione la benzina: meglio di prima
Altro capitolo non trascurabile: i carburanti. Il picco più basso si è registrato nel secondo trimestre 2020, con una spesa media di circa 80 franchi al mese, salita a 100 nel terzo trimestre per poi calare ancora nel quarto nel primo trimestre 2021. Da quel momento in poi, si è tornati sopra i 100 franchi al mese e a una situazione di quasi normalità; il terzo trimestre 2021, in particolare, ha raggiunto cifre pari a quelle del medesimo periodo 2015-2017, mentre i due trimestri successivi li hanno addirittura superati.
Mangiare fuori: da 200 franchi a 125 in media
Ristoranti e bar, infine: ecco che si arriva al crollo, in un settore già confrontato con altri problemi. La spesa media in tempi normalizzati, 191 franchi al mese per economia domestiche distribuiti su una forchetta fra 179 e 203 franchi, è precipitata a 69 franchi nel terso trimestre del 2020, per risalire sopra i 150 il trimestre successivo e scendere progressivamente fino a una decina o quindici franchi nel primo trimestre 2021. Dopo essere tornati sopra i 200 franchi nell’estate dello scorso anno, oggi siamo intorno ai 125.
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