Permesso spostarsi sul territorio italiano con targa professionale svizzera per effettuare prove tecniche o dimostrazioni.
Svizzera e Italia hanno firmato l’accordo necessario per il riconoscimento reciproco dei documenti che autorizzano la circolazione di veicoli in prova. La convenzione, in vigore dal 2 agosto 2022, agevolerà le attività del settore automobilistico nelle regioni di frontiera.
Cosa cambia
L’accordo disciplina il mutuo riconoscimento delle autorizzazioni italiane alla circolazione di prova e relative targhe da un lato e delle licenze svizzere di circolazione collettive e relative targhe professionali (quelle di tipo "U") dall’altro, facilitando così le attività del settore automobilistico nelle regioni di confine. Si potrà, ad esempio, guidare veicoli in prova nell’altro Stato o scegliere percorsi diretti anziché deviazioni.
Targhe professionali: a cosa servono
Tra i vari utilizzi, le targhe professionali possono essere adoperate per trasferire e provare veicoli, nell’ambito del commercio automobilistico, su cui sono eseguite riparazioni e trasformazioni, oppure per effettuare la prova di veicoli nuovi da parte del costruttore e dell’importatore. Un altro utilizzo previsto dalla norma riguarda la facoltà a esperti di esaminare veicoli o per la presentazione del veicolo all’esame ufficiale e le corse effettuate per detto esame.
Utilizzo in Italia
Grazie all’ultimo accordo, sarà permesso spostarsi sul territorio italiano con targa professionale svizzera per effettuare prove tecniche o dimostrazioni (ad es. per l’accertamento di anomalie o a fini di vendita) nonché per consegnare veicoli nuovi di fabbrica in un raggio di massimo 100 chilometri dalla frontiera.
I divieti
Resta invece vietato l’uso dei certificati elvetici in parola e relative targhe per spostamenti a scopo personale, operazioni di soccorso stradale o recupero di veicoli in panne, noleggio, trasporto di persone o merci. Se il titolare della licenza ovvero dell’autorizzazione non è presente nel mezzo, deve rilasciare una delega da conservare a bordo. Le limitazioni sono dovute alla normativa italiana, che disciplina in maniera molto restrittiva la circolazione di veicoli immatricolati con modalità non ordinarie. Continua inoltre a non essere consentita l’apposizione di targhe di prova italiane su mezzi stazionanti abitualmente in Svizzera, ad esempio ai fini di esportazione, e viceversa.
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